TERZIARIO
BELLUNO Finché c'è neve c'è speranza. Quest'anno ce

Mercoledì 24 Gennaio 2018
TERZIARIO
BELLUNO Finché c'è neve c'è speranza. Quest'anno ce n'è stata e ce n'è. Di conseguenza il turismo invernale viaggia a gonfie vele. Anzi, sale in vetta (a bordo di seggiovia, per restare in tema). A dimostrazione del fatto che in montagna è sempre più il meteo a condizionare i flussi turistici. Perché basta buttare uno sguardo all'estate 2014 (piovosa e fredda) per avere un riscontro negativo del business turistico. E basta guardare agli inverni secchi e asciutti per accorgersi che i numeri sono completamente diversi rispetto a quelli di quest'anno. Numeri veri e propri, al momento, non ci sono ancora. Ma è sufficiente guardare le piste da sci e i registri degli alberghi bellunesi. Tutti pieni a Natale. Tutti pronti ad affrontare un febbraio con i fiocchi. Del resto, la settimana bianca sta tornando tra le abitudini degli italiani (mentre non ha mai abbandonato l'agenda degli stranieri). E se non è proprio una settimana da sette giorni, poco importa; perché un weekend lungo sugli sci non manca mai (o quasi). «La stagione sta andando molto bene - conferma Walter De Cassan, presidente di Federalberghi Belluno - Le festività natalizie hanno confermato numeri davvero ottimi, direi quasi migliori dello scorso anno. Adesso stiamo vivendo la classica stasi di gennaio, tipica della stagione invernale. Ma abbiamo già le prime prenotazioni per febbraio. Il periodo di Carnevale porterà un nuovo piccolo boom, complici anche le vacanze scolastiche». La differenza la fa il calendario, certo, che mette il Carnevale nella prima metà di febbraio, in un periodo che fa venire voglia di sci e di montagna. Ma la vera differenza la fa la neve. «È stata fondamentale quest'anno - sottolinea De Cassan -. Senza la neve non avremmo avuto tutto il giro che abbiamo avuto. L'atmosfera della montagna con la neve è completamente diversa e richiama gli sciatori e anche chi non scia».
LA CRISI DELLO SCI
Già, c'è anche chi non scia. De Cassan lo dice da anni: lo sci è ormai un mercato saturo. Anche quest'anno la pensa così? «Non mi sbilancio - dice il presidente di Federalberghi -. Aspettiamo fine stagione per dire che lo sci non è più in crisi. Io sarei molto contento se lo sci continuasse a tirare come qualche decina d'anni fa».
DMO DOLOMITI
Quando parte la promozione prevista dal piano marketing? Se lo chiede De Cassan. E forse se lo chiedono anche i suoi colleghi albergatori, che si aspettano molto dal piano varato da Eurac (l'accademia europea della Provincia Autonoma di Bolzano) per il business vacanziero nel Bellunese. Gli esperti di turismo di Eurac Research hanno analizzato i dati provinciali sul settore, hanno intervistato i rappresentanti dei 40 Comuni coinvolti e ascoltato una selezione di stakeholder, tra cui l'ente responsabile del management della destinazione (Dmo Dolomiti) e i suoi soci. Hanno inoltre studiato il territorio per identificare i suoi punti di forza e di debolezza e lavorato alla costruzione del prodotto. Risultato? Il piano presentato a novembre, che ha come obiettivo l'organizzazione dei servizi di base per il turista, la predisposizione dei prodotti turistici e la creazione di una governance di destinazione forte e competente. «Ci auguriamo che il piano di marketing venga declinato in maniera funzionale alle esigenze del territorio - conclude De Cassan -. Sono stati spesi 5,5 milioni di euro per questo piano d'azione: della serie, o adesso o mai più per il turismo bellunese».
Damiano Tormen
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