Terna, il ricorso costa «Chiediamo aiuto»

Giovedì 25 Maggio 2017
Comitati contro il progetto Terna di potenziamento delle linee elettriche, dal Cadore alla Valbelluna: il ricorso al Tar si farà. Meglio se con il supporto di Comuni e Provincia. Altrimenti i cittadini si arrangeranno, come hanno fatto finora. Con una raccolta fondi che però si preannuncia pesante, perché il preventivo che i comitati civici della Valbelluna si sono fatti fare parla di circa 30mila euro. Da qui parte l'appello lanciato ieri. Intanto ai candidati sindaci di Belluno. Poi, allargato a tutti gli altri amministratori locali. «Perché il progetto di Terna approvato la scorsa settimana dalla Commissione Via Nazionale è pesante per l'impatto su tutto il territorio provinciale». Il documento preparato dagli attivisti (che da anni chiedono la riprogettazione del piano Terna) chiede ai candidati sindaci del capoluogo «di assumersi l'impegno, una volta eletti, di intraprendere immediatamente il ricorso chiedendo la sospensiva del progetto di razionalizzazione delle reti elettriche». E individua nell'avvocato Francesco Vettori (del foro di Vicenza) la figura di riferimento per portare avanti il ricorso, in quanto «professionista esperto e a conoscenza dello sviluppo delle varie fasi del progetto Terna in Valbelluna, visto che ha già seguito la questione per conto del Comune di Limana». «Se nessun candidato volesse firmare questo documento - conclude la carta dei comitati - ci impegneremo ad attivare una raccolta fondi per portare avanti il ricorso».
La prima firma intanto è già arrivata, quella di Stefano Messinese (M5S), presente ieri mattina alla conferenza stampa di presentazione del documento. «Avevamo chiesto la revisione completa del progetto, perché era nato male - spiega Gianni Pastella, in rappresentanza dei Comitati Civici della Valbelluna -. Non c'è stata la revisione, ma Terna ha voluto andare avanti. Adesso, il via libera della commissione Via-Vas al piano, senza l'interramento ad Andreane, ci impone il ricorso al Tar per fermare un progetto che crea uno scempio per tutta la provincia, con ripercussioni anche sulle linee elettriche che oggi non sono toccate dal piano. Il preventivo per il ricorso si aggira sui 30mila euro: se Comuni e Provincia non vogliono difendere il territorio, ci arrangeremo».

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