Tensioni a Milano ma alla fine decolla la fusione Banco-Bpm

Mercoledì 25 Maggio 2016
MILANO - I consigli di Bpm e Banco Popolare hanno dato il via libera definitivo al progetto di fusioni dalle quali nascerà un nuovo gruppo bancario che sarà denominato Banco Bpm. È quanto ufficializza una nota in serata che segnala che la fusione avverrà in base a rapporti di cambio che attribuiscono ai soci di Verona il 54,626% del capitale della nuova capogruppo e agli azionisti di Milano il 45,374%. È previsto che una quota dell'utile netto non superiore al 2,5% possa essere destinata ai territori di riferimento. La proposta di matrimonio tra la Bpm e il Banco Popolare può approdare ufficialmente sul tavolo della Bce. Mentre a Verona il cda è andato spedito, a Milano è stata una vera e propria maratona tra tensioni prima nel comitato nomine e poi nel consiglio di sorveglianza tra le varie anime della banca (sindacati, soci non dipendenti e pensionati). E in serata si è registrato quindi l'inaspettato passo indietro dell'attuale presidente Nicola Rossi che si è detto indisponibile a ricoprire in Bpm-Banco l'incarico di consigliere. A lui adesso potrebbe andare la presidenza della futura controllata Bpm Spa. Durante la riunione del consiglio di sorveglianza poi è emerso il voto contrario al parere non vincolante sulla fusione di due consiglieri, Alberto Balestreri (Fisac) e Daniela Venanzi (pensionati). Alla fine, quindi, il nuovo board sarà presieduto da Carlo Fratta Pasini e guidato dall'amministratore Giuseppe Castagna, che sarà affiancato dal direttore generale Maurizio Faroni.
Complessivamente il cda sarà composto da 9 consiglieri in quota a Verona, 7 a Milano e 3 indipendenti. Per il Banco oltre Fratta Pasini, Duccio Castellotti, Maurizio Comoli, Pierfrancesco Saviotti (presidente comitato esecutivo), Cristiana Galeotti, Giulio Pedrollo, Fabio Ravanelli, Costanza Corricelli, Cristina Zucchetti. La vicepresidenza vicaria è stata assegnata per la Bpm a Mauro Paoloni, poi Castellotti e Comoli.

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