Studi di settore in archivio dal 2017

Venerdì 21 Ottobre 2016 di Decreto pubblicato forse già stasera
ROMA - I nuovi studi di settore sono una parte importante del decreto fiscale che di fatto sarà il primo pezzo della manovra economica per il 2017. Il testo del provvedimento d'urgenza potrebbe andare stasera in Gazzetta ufficiale, anticipando così il disegno di legge di bilancio che - nonostante la scadenza di legge fissata a ieri - arriverà in Parlamento non prima di lunedì.
Nel testo del decreto troveranno posto anche il riassetto di Equitalia e la cosiddetta rottamazione delle cartelle esattoriale, anche se il riordino della macchina fiscale avrà comunque bisogno di tempo e successivi provvedimenti attuativi. Quanto agli studi di settore, ovvero il complesso meccanismo con il quale viene definito un livello congruo di ricavi delle piccole imprese, il superamento dell'attuale sistema era già stato avviato a livello tecnico, anche in contatto con le associazioni di categoria. L'operazione ha però bisogno di alcuni passaggi legislativi.
L'idea di fondo è sostituire la procedura con una specie di pagella (con voti da uno a dieci) in base alla quale il contribuente meritevole potrà conseguire il diritto a risparmiarsi una serie di controlli e godere poi di una corsia preferenziale nei rimborsi. Ne ha parlato ieri anche il vice ministro dell'Economia Casero, secondo il quale con la svolta «si abbandona una visione ideologica del fisco per passare a una visione pragmatica».
A differenza di quanto avviene oggi i nuovi indicatori non serviranno più a stabilire - in base a parametri relativi al funzionamento delle imprese come la gestione del magazzino o l'utilizzo del personale - livelli minimi di ricavi a cui adeguarsi per evitare verifiche più puntuali. In futuro invece l'output di tutto il processo sarà un dato sintetico che misurerà in una scala da uno a dieci il grado di affidabilità dei contribuenti: quelli che otterranno voti alti avranno potranno accedere al sistema premiale che già esiste nella legislazione e prevede tra l'altro un percorso accelerato per i rimborsi fiscali, l'esclusione di alcune forme di accertamento e una riduzione del periodo in cui è possibile l'accertamento stesso. I cosiddetti indicatori di normalità economica, che finora venivano usati per la stima dei ricavi diventeranno quindi indicatori di affidabilità. Nel corso della procedura saranno stimati oltre ai ricavi anche il valore aggiunto e il reddito d'impresa e quindi la fotografia risulterà più precisa. Aumenterà la quantità di informazioni usate per le stime ed i dati si riferiranno ad otto anni invece che ad uno solo. Inoltre il modello è progettato per cogliere pienamente l'andamento ciclico dell'economia e quindi ad esempio tener conto degli effetti di un'eventuale recessione sulle imprese, mentre finora venivano predisposti ex post specifici correttivi di crisi. Infine il numero complessivo degli indicatori per i diversi settori si dovrebbe ridurre grazie ad una nuova metodologia di individuazione dei modelli organizzativi ed alcune categorie saranno escluse: in particolare, tra i professionisti, gli avvocati.
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