Solidarietà: così l'agricoltura rialza la testa

Martedì 13 Novembre 2018
AGRICOLTURA
BELLUNO La solidarietà passa anche per le stalle, le latterie e i pacchi di Natale. Boom di richieste per i prodotti locali bellunesi, dopo l'alluvione di fine ottobre: le aziende, quest'anno, vogliono acquistare e regalare made in Belluno. La notizia è di quelle che fanno piacere, Coldiretti sta gestendo le richieste e lo fa con una certa sorpresa mista a gratitudine. «Dopo catastrofi come quella vissuta dal nostro territorio non è raro che si inneschino catene virtuose come questa spiega il referente di area per l'associazione di categoria, Michele Nenz -. Noi stiamo cercando di mettere insieme i produttori per fare squadra».
LA SOLIDARIETA'
Quest'anno più che in passato sui tavoli delle feste dei veneti e non solo si gusteranno formaggi e salumi prodotti nella provincia dolomitica. Un bel passo in avanti per la conoscenza delle tipicità del territorio e del lavoro dei suoi allevatori e agricoltori. Così dentro i pacchi richiesti da famiglie e da aziende finiranno caciotte, mezzani, fagioli e mais bellunesi. La richiesta metterà a dura prova le piccole aziende, la speranza è che il prodotto sia sufficiente a esaudire tutti. Un'altra forma di solidarietà si era attivata domenica scorsa, quando in occasione della sagra di San Martino il Comune di Belluno aveva concesso otto postazioni in più ai produttori locali per esporre la loro merce e aveva invitato i cittadini a fermarsi ad acquistare. Dal miele alla verdura, dai legumi alle tisane con erbe locali passando per presidi slow food, latticini e insaccati, piazza Duomo domenica è stata la cittadella del chilometro zero. Produttori arrivati anche dalla parte alta della provincia hanno potuto vendere la loro merce, tentando così di rifarsi dei disagi creati dal maltempo e dalle strade chiuse nei giorni precedenti.
LA RETE
Basterebbe questo, in effetti, a far vivere e prosperare le produzioni locali. «Quest'anno a Natale invieremo molti prodotti fuori provincia, ci faremo conoscere e questo è un fatto positivo aggiunge Nenz -, ma di fatto a noi basterebbe che i ristoratori locali utilizzassero i prodotti del territorio. Se si riuscisse a creare questa rete allora noi, come Coldiretti, avremmo il ruolo di coordinatori, metteremo insieme i produttori e i prodotti così da ottimizzare le quantità. Sarebbe bello che i turisti quando arrivano qui sappiano di poter trovare cibo locale». L'obiettivo del Concorso dei formaggi, di cui domenica c'è stato l'atto finale per l'edizione 2018 con la premiazione, è proprio questo: fare squadra. «La Camera di Commercio, in questo processo, potrebbe avere un ruolo decisivo aiutandoci nella promozione aggiunge -. Nel post emergenza, nella ricostruzione, vanno bene i soldi ma ancora meglio sarebbe riuscire a mettere in moto un circolo virtuoso».
LA CERIMONIA
Di questo e del futuro dell'allevamento e dell'agricoltura sul territorio si è parlato domenica, in occasione della cerimonia per la premiazione del Concorso dei formaggi. Gli incontri dei politici e delle istituzioni in sala hanno sottolineato la necessità, oggi più di ieri, di una regolamentazione specifica per la montagna, di una sua gestione che prenda in considerazione di limitare il bosco e di allontanarlo dalle linee elettriche, dalle case e dalle strade. «Gli animali in piazza Duomo, ai quali sono stati dati nomi di località del Bellunese sono stati la dimostrazione che i montanari sono resilienti conclude Nenz e che l'agricoltura è viva, nonostante tutto».
Alessia Trentin
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