Società con sede in Austria e così non pagava le tasse

Sabato 21 Luglio 2018
LA SENTENZA
BELLUNO «La sede della società in Austria era fittizia». È con queste parole che il giudice Antonella Coniglio ieri mattina ha condannato Luca Pezzolla, 56 anni di Belluno, per la mancata presentazione della dichiarazione ai fini di Iva e Irpef. Praticamente per non aver presentato la dichiarazione per pagare le tasse in Italia. L'imprenditore, che nell'anno di imposta 2009 aveva una ditta che operava nella vendita di mobili, era finito alla sbarra anche per aver omesso di esibire i libri contabili della sua attività al momento degli accertamenti della Finanza. Ma per quest'accusa è stato assolto: l'uomo infatti ha collaborato con gli accertatori, tanto che aveva anche aderito, ovvero fatto pace con il fisco.
Nel processo, che si è concluso con la sentenza pronunciata ieri mattina in Tribunale a Belluno, è emerso che la società in Austria era solo di comodo. Gli affari e le vendite di mobili avvenivano in realtà tutte in Italia. Arredi che alle volte non sarebbero nemmeno state consegnati. Qualche teste infatti è venuto a raccontare proprio questo. E Luca Pezzolla era finito infatti a processo per truffa, per non aver mai consegnato il mobilio a una coppia di palermitani che dovevano arredare l'appartamento veneziano sul Canal Grande. In quel caso, nel 2013, Pezzolla si presentò come referente della società Palladio Management di Pezzolla Thomas con sede in Austria e un designLab domiciliata a Londra.
Ieri il processo arrivava dal rinvio, dopo le richieste di condanna pronunciate dal pm. In aula l'avvocato David Pellizzaroli di Pieve di Cadore, in sostituzione del collega Paolo Ghezze, che nell'ultima udienza aveva chiesto l'assoluzione per il suo assistito. Il legale ha sottolineato come, dopo l'adesione all'accertamento del fisco con versamento, quanto mancava fosse al di sotto della soglia dei 50mila euro, quindi non più di rilevanza penale. In realtà il giudice Antonella Coniglio ha condannato proprio per quel reato, scagionando l'imputato per la mancata presentazione dei libri contabili. Una decisione che verrà impugnata, probabilmente proprio per quel motivo.
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