Sanità: documento anti tagli

Mercoledì 20 Giugno 2018
Sanità: documento anti tagli
IL TAVOLO
BELLUNO Fumata bianca: i lavori per salvare la sanità bellunese sono iniziati. Ieri pomeriggio a Palazzo Rosso il primo incontro operativo tra i sindaci dell'esecutivo provinciale e quelli coinvolti per supporto alla redazione del testo. L'intenzione è quella di realizzare un documento da sottoporre alla Regione per mettere all'attenzione di Mantoan e co. le richieste del territori, in termini di servizi, sanità e salute.
LE CONDIZIONI
Si partirà dalla bozza del Piano socio sanitario per emendarla punto per punto, introducendo i sine qua non della montagna. Ieri i sindaci sono partiti proprio da questo, dalla bozza che detta le condizioni e la forma della sanità veneta dei prossimi anni. «Abbiamo condotto un lavoro di analisi approfondito di alcuni passaggi del testo spiega il presidente dell'esecutivo, il sindaco di Belluno Jacopo Massaro -, necessario a presentare emendamenti di tipo puntuale e ad includere alcuni passaggi nel nostro documento. Gli obiettivi restano quelli già messi a fuoco nell'ultima riunione, ovvero l'importanza e la necessità del presidio del territorio, la necessità di migliorare la rete di urgenza emergenza medica anche ricorrendo a servizi di consulenza specialistica collegati da porre all'interno dei pronto soccorsi. Sostanzialmente partendo dai criteri definiti giorni fa, ieri abbiamo letto e analizzato il Piano per poi coordinare le scelte politiche».
I PRESIDI
I paletti, quelli, sono già stati decisi circa una settimana fa, nel primo incontro. Uno dei criteri individuati dopo un confronto comune tra Feltrino, Belluno, Agordino e Cadore, è stato la necessità di mantenere i presidi sul territorio. «Il loro venir meno spiega Massaro impoverirebbe la capacità dei cittadini di restare a vivere in montagna». In anni in cui si parla di spopolamento e la perdita di abitanti è il flagello di questa provincia, una sanità che zoppica può rappresentare il colpo di grazia. «Questo significa anche garantire un numero adeguato di prestazioni prosegue Massaro - e individuare vocazioni specialistiche peculiari tali da rendere questo presidio indispensabile». La gestione dell'emergenza urgenza per il rispetto della golden hour è altrettanto fondamentale, ed è il secondo paletto messo dai sindaci. «Come si fa? Attuando diverse iniziative spiega ancora il presidente -, come assicurare un medico a bordo delle ambulanze». Oggi, forse, si prosegue. «Vogliamo confrontarci con le parti sindacali e con i comitati dei cittadini, forse li incontreremo già domani (oggi ndr) spiega -. Stiamo portando avanti un iter di partecipazione perché l'obiettivo finale è quello di avere tutto il territorio unito a sostegno di un modello di sanità provinciale condiviso almeno in larga parte. Ci sono tutti i presupposti per portare a termine un ottimo lavoro».
Alessia Trentin
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