Salce, Castion: Roccon smonta i due autovelox

Venerdì 20 Luglio 2018
LE INTERROGAZIONI
BELLUNO C'è o non c'è? Il consigliere Franco Roccon lo chiede all'amministrazione Massaro. Il capogruppo di Civiltà Bellunese torna in strada. Ovvero, torna a parlare di viabilità e di sicurezza portando in campo ancora una volta gli autovelox. Dopo essersi scagliato contro l'amministrazione per il box di via Marisiga, secondo lui collocato lungo un tratto di provinciale non adeguato e solo per far cassa, il consigliere sposta l'attenzione sul rilevatore di via De Amicis. Da Salce a Castion, il problema è lo stesso. Ovvero una scarsa attenzione ai pedoni e alla sicurezza delle strade. Perché se l'autovelox di Marisiga è inefficace in quel punto, dovrebbe infatti essere collocato più vicino all'abitato di Salce secondo Roccon, su quello del Castionese il consigliere nutre dubbi circa il suo funzionamento e, allo stesso modo, l'efficacia della su posizione. «I residenti fronte strada provinciale hanno segnalato più volte all'amministrazione comunale spiega il continuo transito di mezzi che percorrono ad alta velocità il tratto di via De Amicis, agli incroci con via 1. Maggio e via Del Favero. Dopo tali segnalazioni è stato installato un box azzurro per il posizionamento dell'autovelox in prossimità di un negozio, ma fuori dalla zona strettamente interessata dal continuo transito di pedoni e di anziani. Da quante viene riferito in tale box si è vista scarsamente la presenza del rilevatore di velocità e le auto continuano a sfrecciare a velocità sostenute. Chiedo pertanto se sia stato utilizzato il box e se l'amministrazione intenda intervenire con un marciapiede che copra lo spazio tra l'attuale marciapiede e l'incrocio con via De Amicis». Tra le richieste del consigliere, poi, anche una ciclopedonale di collegamento tra Castion e il Ponte della Vittoria.
IL CASO BIANCHI
Tornerà sui banchi del consiglio comunale il tema della sala Bianchi e della sua intitolazione. Non contenti della risposta del sindaco Jacopo Massaro alla loro interrogazione, Roccon e il collega Francesco Pingitore hanno trasformato il documento in un ordine del giorno, sostenuto da tutti i consiglieri di minoranza eccetto i due del Partito Democratico. La richiesta è sempre la stessa: rivalutare la figura del partigiano Eliseo Dal Pont detto Bianchi per conferire un nuovo nome alla stanza comunale. «Il Consiglio impegna la Giunta - si legge in chiusura del testo - a fare piena luce sulle reali motivazioni di chi ha intitolato la sala al signor Eliseo Dal Pont e a rinominare la stessa con un indirizzo che evidenzi la laboriosità, l'emigrazione o altri elementi che contraddistinguono la comunità bellunese». (atr)
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