Ritmi del Camerun: note di integrazione

Martedì 21 Marzo 2017
BELLUNO - Cantano su ritmi makossa, bikutsi e benskin. Amano il gospel, ma intonano alla grande pure Romagna mia e Campagnola bella. Sabato 1 aprile I Cherubini di Belluno canteranno in parrocchia a Cavarzano. Per numero, in provincia, rappresentano il secondo gruppo di africani-bellunesi, a ruota dei marocchini. La musica li unisce. Sia tra loro che con la città. Sono i camerunensi. «Il primo nucleo consistente è arrivato, nel 2000, per frequentare i corsi Enaip a Calalzo e Longarone in base ad un progetto ed un accordo tra le ambasciate dei due Paesi spiega Simonet Nji-Kum, operaio specializzato in un'azienda privata in città e presidente dell' Associazione camerunensi bellunesi (Acb), nata 3 anni fa ora ci sono le famiglie, con due o tre figli, che vivono a Cortina, ad Auronzo, a Calalzo, a Sedico, e un bel gruppo c'è anche a Feltre. Ma il grosso sta a Belluno». La loro è una storia di integrazione riuscita: hanno tutti un lavoro. «E chi si trova in difficoltà, per la crisi che ha colpito un po' tutti, viene aiutato dagli altri.» Questa l'esperienza di Carine Bikie, segretaria dell'associazione: «Abitavo nella capitale Yaounde. Quando mio marito ha trovato lavoro l'ho raggiunto a Belluno, era il 2012 ed ora i nostri due bambini hanno 5 e 2 anni, vanno all'asilo e sono felici.» Accade che i genitori sognino di tornare in Africa: «Noi abbiamo laggiù le nostre radici. Ma i figli non lo desiderano assolutamente, perchè si sentono italiani»- è la motivazione portata da Emmanuel Avebe, tre volte papà.
«Di Belluno ci piace tutto sintetizza Simone Nji Kum i bellunesi erano diffidenti e chiusi all'inizio, come è normale, ma piano piano hanno cominciato ad apprezzare il nostro comportamento» Ora, con l'appoggio di Insieme si può, l'associazione dei camerunensi invita i bellunesi a fare festa per il primo anno di vita del coro I cherubini di Belluno. Sono le parole di Francesco De Bon, coordinatore per Insieme si può delle iniziative sulle povertà locali, a ratificare la collaborazione: «Siamo due realtà che si intersecano dentro la parola solidarietà. Questa con il coro è solo un'ulteriore puntata di un legame già sperimentato.»
Daniela De Donà

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