Rischio-frane a Case Bortot: finalmente via ai cantieri

Venerdì 23 Febbraio 2018
L'ANNUNCIO
BELLUNO Pianificati i lavori a Case Bortot: è quasi in partenza il cantiere salva sicurezza. Ad annunciarlo, mettendo un punto sulle lamentele e sulle critiche sollevate nei mesi scorsi dai cittadini della zona e dagli amanti della montagna, è l'assessore ai servizi manutentivi Biagio Giannone. L'iter non è stato semplice, ma oggi dopo i sopralluoghi effettuati dai tecnici l'ordine degli interventi è chiaro e l'agenda delle prossime settimane fitta. «La Provincia di Belluno ha affidato con incarico diretto i lavori per il disgaggio e per la posa di reti corticali, ossia quelle aderenti alla parete - spiega Giannone . Il tutto costerà 37mila euro e prevederà anche la rimozione dei massi pericolanti a monte e la pulizia del versante. I lavori inizieranno non appena le condizioni meteo lo permetteranno e dureranno 28 giorni». Insomma ci siamo, ora il programma è chiaro. Tecnicamente le operazioni consisteranno nella demolizione e nel disgaggio pesante delle masse precarie poste nei pressi della nicchia del recente crollo e nella rimozione delle lastre rocciose precarie presenti nell'intorno; in seguito, si procederà al consolidamento delle zone con alto grado di fragilità mediante posa in aderenza di rete metallica a doppia torsione con funi zincate e chiodature. Il tutto sarà eseguito dalla MG Disgaggi di Mel. Ultimato questi interventi, toccherà poi all'Unione Montana Belluno-Ponte. «E' già pronto il progetto anticipa l'assessore per la realizzazione di una nuova struttura paramassi, che verrà posizionata una volta terminate le operazioni di messa in sicurezza del versante; in questo caso, si parla di interventi dal costo di circa 50mila euro». Il problema al parcheggio sotto la Schiara, crocevia di escursionisti in partenza e di ritorno dalle cime circostanti, è sorto la scorsa estate con un incidente che poteva avere gravi conseguenze. Dalla parete sovrastante l'area dedicata al posteggio delle auto era infatti precipitata a terra una grossa pietra. Nessun ferito, per fortuna, ma l'evento aveva reso il piazzale zona rossa. Chiusa al passaggio perché pericolosa. Una volta ultimati tutti gli interventi annunciati allora si potrà riaprire alla sosta la piazzola, forse in tempo per salutare i primi turisti. «In questo periodo ci sono state numerose polemiche a riguardo - sottolinea Giannone . Il problema sicurezza era però evidente: lo hanno evidenziato i sopralluoghi effettuati dai geologi, lo confermano i lavori messi in cantiere dagli enti. Non si possono sottovalutare i pericoli. Quella è una zona importantissima per lo sviluppo turistico: è la porta sul Parco Nazionale delle Dolomiti, fa parte del patrimonio dell'umanità Dolomiti Unesco, ha una ricettività forte grazie alla formula dell'albergo diffuso».
Alessia Trentin
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