LA PROTESTA
BELLUNO Aaa valorizzazione del territorio cercasi. E magari anche lungimiranza politica. Perché all'annuncio di Nevegallika finora non ha risposto nessuno. «E quindi non possiamo stupirci se a livello nazionale nessuno sa dov'è Belluno». Lo dice Paolo Garaboni, presidente dell'associazione sportiva che da qualche tempo si sta occupando da vicino del Nevegal e delle località vicine (Ronce, Visentin, Valdart e Pian Longhi). E che un paio di mesi fa ha lanciato il suo ultimo progetto, Nevegal loch, un database di informazioni sul Colle dei bellunesi, una mappatura completa del dedalo di sentieri, delle malghe, delle casere, della toponomastica, della storia e della tradizione dell'alpeggio. Insomma, un vero e proprio tesoro. In 3d, tra l'altro, con le mappe ufficiali della Regione Veneto. E con la possibilità di calcolare distanze, pendenze, di scaricare tracce gps dei sentieri e molto altro. Un patrimonio che Nevegallika ha presentato ufficialmente con l'intento di trovare sponde amiche. Ma da novembre a oggi, a parte un contributo regionale che ha consentito di sviluppare la prima parte del progetto, nessuno ha dato una mano. «Nessuno ha risposto - aggiunge Garaboni -. Dal presidente della Provincia, che è stato contattato diverse settimane fa, sono arrivati solo incoraggiamenti. Da uno dei nostri deputati a Roma promesse di incontri e di aiuti per sviluppare il progetto; il tutto morto lì e fermatosi a livello di promessa. A questo punto trovo stucchevole che in molti si lamentino di fronte alla trasmissione di Alberto Angela sulle Dolomiti. È vero, il programma non ha citato Belluno. Ma se la valorizzazione del nostro territorio passa per promesse e pacche sulle spalle, non c'è da stupirsi. Il nostro progetto non ha certo il risalto che può avere il patrimonio Unesco. Ma è un piccolo passo per valorizzare il Nevegal e il territorio. Eppure nessuno ci dà ascolto».
D.T.
© RIPRODUZIONE RISERVATA BELLUNO Aaa valorizzazione del territorio cercasi. E magari anche lungimiranza politica. Perché all'annuncio di Nevegallika finora non ha risposto nessuno. «E quindi non possiamo stupirci se a livello nazionale nessuno sa dov'è Belluno». Lo dice Paolo Garaboni, presidente dell'associazione sportiva che da qualche tempo si sta occupando da vicino del Nevegal e delle località vicine (Ronce, Visentin, Valdart e Pian Longhi). E che un paio di mesi fa ha lanciato il suo ultimo progetto, Nevegal loch, un database di informazioni sul Colle dei bellunesi, una mappatura completa del dedalo di sentieri, delle malghe, delle casere, della toponomastica, della storia e della tradizione dell'alpeggio. Insomma, un vero e proprio tesoro. In 3d, tra l'altro, con le mappe ufficiali della Regione Veneto. E con la possibilità di calcolare distanze, pendenze, di scaricare tracce gps dei sentieri e molto altro. Un patrimonio che Nevegallika ha presentato ufficialmente con l'intento di trovare sponde amiche. Ma da novembre a oggi, a parte un contributo regionale che ha consentito di sviluppare la prima parte del progetto, nessuno ha dato una mano. «Nessuno ha risposto - aggiunge Garaboni -. Dal presidente della Provincia, che è stato contattato diverse settimane fa, sono arrivati solo incoraggiamenti. Da uno dei nostri deputati a Roma promesse di incontri e di aiuti per sviluppare il progetto; il tutto morto lì e fermatosi a livello di promessa. A questo punto trovo stucchevole che in molti si lamentino di fronte alla trasmissione di Alberto Angela sulle Dolomiti. È vero, il programma non ha citato Belluno. Ma se la valorizzazione del nostro territorio passa per promesse e pacche sulle spalle, non c'è da stupirsi. Il nostro progetto non ha certo il risalto che può avere il patrimonio Unesco. Ma è un piccolo passo per valorizzare il Nevegal e il territorio. Eppure nessuno ci dà ascolto».
D.T.
