Richiedenti asilo: consiglio spaccato sui contributi

Giovedì 23 Novembre 2017
PALAZZO ROSSO
BELLUNO Primi ospiti per lo Sprar. Il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati è partito. Questa settimana sono stati attivati i primi due appartamenti per i primi tre migranti e presto arriveranno tutti gli altri. Quindici uomini e tre donne in tutto, divisi in cinque alloggi e gestiti dal Consorzio Sviluppo Innovazione ati Una casa per l'uomo. Per il capoluogo, ma anche per l'intera provincia, è una novità. «Si tratta di un programma gestito a livello centrale da Anci e dal Ministero dell'Interno, nato nel 2002 non per fronteggiare l'emergenza sbarchi ma per arrivare all'integrazione di chi si trova sul territorio e ha ottenuto una qualche forma di protezione spiega l'assessore al sociale Valentina Tomasi -. I cittadini stranieri risiedono in strutture gestite dal Consorzio e vengono attivati progetti di integrazione molto concreti affinchè capiscano come si vive qui».
APRIPISTA
Belluno farà da apripista ma altri territori che già ospitano richiedenti asilo hanno però espresso l'intenzione di aggregarsi. «Abbiamo richieste da San Gregorio, dall'Agordino e non solo spiega il sindaco Jacopo Massaro -. É un modello di accoglienza in contrapposizione a quello di Cona». Innanzitutto perché è gestito interamente dai Comuni, che seguono da vicino l'operato delle cooperative e ottengono una rendicontazione puntuale delle spese. Le spese, appunto. I 233 mila euro che arriveranno a Belluno dal Fondo nazionale per le politiche dell'integrazione e che serviranno per l'accoglienza nel sistema Sprar, sono entrati nella variazione di bilancio approvata martedì durante l'assemblea del Consiglio comunale. E hanno sollevato un can can. Gli animi dei consiglieri della minoranza si sono scaldati davanti a numeri tanto importanti destinati ai migranti, e a poco è servito spiegare come le cifre non derivassero dalle casse di Palazzo Rosso ma interamente dallo Stato. «Inizialmente l'adesione allo Sprar comportava una copartecipazione della spesa da parte dei Comuni ma adesso non è più così spiega Tomasi -. Il Comune da questo sistema ottiene anche benefici economici, il bonus ospitalità di 500 euro a richiedente asilo sale a 700 per chi attiva lo Sprar». Tuttavia al consigliere Franco Roccon la novità non va proprio giù. «Io non sono d'accordo di spendere cosi tanti soldi pubblici per quindici persone, quando abbiamo tanti concittadini in difficoltà ha dichiarato martedì prima di votare contro -, soprattutto quando vedo che per il sociale sono previsti appena 10 mila euro».
A.Tr.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci