L'ATTESA
BELLUNO - Referendum nel mirino: la Provincia convoca gli stati generali in vista del 22 ottobre. Per spiegare la strada verso l'autonomia, e impostare la campagna referendaria. Campagna su cui ha rizzato le antenne il Corecom. Il comitato regionale per le comunicazioni, difatti, ha inviato una sorta di ammonizione a Palazzo Piloni, ricordando che le pubbliche amministrazioni, nel periodo tra la data di convocazione dei comizi elettorali e la chiusura delle operazioni di voto, non possono svolgere attività di comunicazione istituzionale. Una questione dibattuta, visto che la Provincia è sì pubblica amministrazione, ma è anche il soggetto proponente del referendum. Il caso dovrà trovare una rapida soluzione, perché il 22 ottobre non è lontano e Palazzo Piloni vuole giocarsi fino in fondo la carta delle «ulteriori forme di autonomia». Il nodo sarà al centro degli stati generali convocati per oggi pomeriggio a Villa Patt di Sedico. E la sala si preannuncia più piena che mai, visto che l'invito partito da Palazzo Piloni è arrivato a tutte le componenti della società bellunese: sindaci, prefetto, parlamentari, ma anche consiglieri regionali e provinciali, presidenti delle Unioni montane, della Magnifica comunità di Cadore, della Camera di Commercio, del Parco, dell'Ufficio scolastico provinciale, il direttore generale dell'Usl, il vescovo, associazioni di categoria e di volontariato, sindacati. Ma prima (14.30 a Palazzo Piloni) andrà in scena il primo consiglio provinciale del dopo elezioni per la convalida del presidente con tanto di giuramento.
D. T.
BELLUNO - Referendum nel mirino: la Provincia convoca gli stati generali in vista del 22 ottobre. Per spiegare la strada verso l'autonomia, e impostare la campagna referendaria. Campagna su cui ha rizzato le antenne il Corecom. Il comitato regionale per le comunicazioni, difatti, ha inviato una sorta di ammonizione a Palazzo Piloni, ricordando che le pubbliche amministrazioni, nel periodo tra la data di convocazione dei comizi elettorali e la chiusura delle operazioni di voto, non possono svolgere attività di comunicazione istituzionale. Una questione dibattuta, visto che la Provincia è sì pubblica amministrazione, ma è anche il soggetto proponente del referendum. Il caso dovrà trovare una rapida soluzione, perché il 22 ottobre non è lontano e Palazzo Piloni vuole giocarsi fino in fondo la carta delle «ulteriori forme di autonomia». Il nodo sarà al centro degli stati generali convocati per oggi pomeriggio a Villa Patt di Sedico. E la sala si preannuncia più piena che mai, visto che l'invito partito da Palazzo Piloni è arrivato a tutte le componenti della società bellunese: sindaci, prefetto, parlamentari, ma anche consiglieri regionali e provinciali, presidenti delle Unioni montane, della Magnifica comunità di Cadore, della Camera di Commercio, del Parco, dell'Ufficio scolastico provinciale, il direttore generale dell'Usl, il vescovo, associazioni di categoria e di volontariato, sindacati. Ma prima (14.30 a Palazzo Piloni) andrà in scena il primo consiglio provinciale del dopo elezioni per la convalida del presidente con tanto di giuramento.
D. T.