Referendum autonomia «Zaia ora pensi anche a quella del Bellunese»

Domenica 30 Aprile 2017
BELLUNO - (D.T.) Non una, ma due schede: nel segreto dell'urna, i bellunesi dovrebbero avere la possibilità di mettere due x: «una per l'autonomia del Veneto, l'altra per l'autonomia della provincia di Belluno». De Menech sfida Zaia sul suo terreno. Quello del federalismo. Il deputato del Partito Democratico non usa giri di parole. Non si butta sulla condanna dell'inutilità del referendum del 22 ottobre prossimo. Anzi, chiedere ai veneti se vorrebbero la loro regione come Trento e Bolzano va benissimo. Ma «è il caso di allargare il discorso ai bellunesi, perché non vorremmo che Zaia sostituisse il tanto vituperato centralismo romano con un centralismo veneziano». Touché. «Zaia chiede a Roma maggiore autonomia - premette De Menech -. Il quesito che il 22 ottobre comparirà sulle schede del referendum recita più o meno così: Vuoi che alla Regione del Veneto siano attribuite ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia?. Il quesito corrisponde all'articolo 116 terzo comma della costituzione. Benissimo. Allora i bellunesi dovrebbero avere una seconda scheda referendaria, con il seguente quesito: Vuoi che alla Provincia di Belluno siano attribuite dalla Regione del Veneto forme e condizioni particolari di autonomia amministrativa, regolamentare e finanziaria?. È quanto corrisponde all'articolo 15 comma 5 dello statuto del Veneto». Provocazione politica? Forse. Ma la domanda è un'altra: i bellunesi cosa risponderebbero di fronte ad un simile quesito? La stessa cosa che risponderanno i veneti al referendum del 22 ottobre: chi direbbe no all'autonomia stile Trento e Bolzano? «Se Zaia crede allo stato federale, cominci a far sì che la Regione sia federalista - conclude De Menech -. Non accentri tutto, ma rispetti lo statuto».

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