BELLUNO - (dt) Redditi in ripresa. Ma aumenta il divario tra ricconi e ceto medio. Lo dicono i dati dei 730 (Dipartimento delle Finanze) elaborati dallo Spi Cgil di Belluno. Nel 2014 l'ammontare complessivo dell'imponibile in provincia di Belluno era a quota 3 miliardi 71 milioni. Nel 2015, invece, è salito a 3 miliardi 145 milioni. Significa che il reddito medio pro capite è passato dai 19.416 euro del 2014 ai 19.936 euro del 2015 (per l'anno fiscale 2016 mancano ancora i dati). «La prima cosa che balza all'occhio, rielaborando i dati, è che il reddito medio pro capite si distingue e di parecchio, tra il lavoro dipendente, pensionati e lavoratori autonomi - commenta Renato Bressan, segretario provinciale Spi Cgil -. Se è vero che tutte e tre le categorie sociali aumentano la propria capacità di reddito, è altrettanto vero che la percentuale di aumento è oltre il 5% per gli autonomi, mentre non arriva al 3% per i lavoratori dipendenti e siamo sotto il 2% per i pensionati». I dati lo dicono chiaramente: i lavoratori dipendenti sono passati da un reddito medio di 20.418 euro ai 21.029 euro del 2015; i pensionati hanno visto crescere i loro 730 da 15.328 euro a 15.608 euro; mentre gli autonomi passano da 36.893 euro a 38.855 euro. «La ricchezza si sposta sempre verso l'alto aumentando le disuguaglianze sociali nella nostra provincia - continua Bressan -. Tutti coloro che non superano i 10mila euro lordi annui passano da una media pro capite di 4.778 euro del 2014 ai 4.745 euro del 2015. Tutto il resto rimane sostanzialmente invariato».
Hai scelto di non accettare i cookie
La pubblicità personalizzata è un modo per supportare il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirti ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, ci aiuterai a fornire una informazione aggiornata ed autorevole.
In ogni momento puoi modificare le tue scelte tramite il link "preferenze cookie".