Quei sospetti spacca-partiti

Giovedì 11 Febbraio 2016
Quei sospetti spacca-partiti
Sfoggia come sempre il garofano craxiano, e avverte tutti - mentre intorno c'è il marasma - il senatore Lucio Barani, capogruppo dei verdiniani: «Questa riforma e il governo stanno in queste mani, le nostre. Si stanno spaccando tutti e gli unici compatti siamo noi». Gongola. Gli passa accanto Vito Crimi, pentastellato, e si scambiano un vicendevole sorriso sull'uscio dell'aula di Palazzo Madama. Il verdinismo-grillismo è una delle rappresentazioni del Senato transgender, dove le commistioni più strane e le alleanze più improbabili diventano fattibili. Anche quelle tra i catto-dem e i teo-con. Ovvero, «ma quanto è bravo Quagliariello, ma perchè criminalizzare sempre Giovanardi che oggi giustamente ha aggredito il presidente Grasso che come sempre è un incapace», è il commento di un laicissimo senatore della sinistra Pd, che non solo è poco convinto sulla stepchild adoption ma soprattutto è molto convinto - ecco l'ubi consistam di certe strane alleanze - che Renzi non la debba spuntare sempre e comunque e se gli si può fare un bel colpo val bene pure una messa del Quaglia e del Giova. Quante partite si giocano nel grande match delle unioni civili, in questa maionese impazzita che fa litigare pure i leghisti. Il capogruppo Centinaio e Calderoli, lumbard e lumbard, litigano sulla tattica anti-canguro super-renziano (inteso come quel marchingegno firmato dal dem Marcucci che annulla migliaia di emendamenti). E il contesto da eccitazione collettiva, su un tema molto delicato che investe anche il mondo omosessuale e infatti Calderoli ammette «io non mi intendo di cose anormali», si presta a bisticci e pasticci. Magari tutto dipende dal fatto narrato da Centinaio nel suo discorso in aula? «Mi dicono - avverte - che tra 50 e 70 senatori si recano spesso in bagno per fare uso di droga. Chiedo l'esame del capello per ognuno di noi!». Ma ecco un capannello di centristi. Confabulano, e poi uno spiffera andando alla buvette: «Noi siamo compatti contro le unioni civili. Ma forse Mancuso.... Ma forse la sottosegretaria Chiavaroli....». Insomma potrebbero non essere compatti neanche loro, gli alfieri del Family Day? Renzi li ha ben foraggiati in sede di rimpasto, la stabilità del governo è sacra perchè una legislatura così fortunata per Ncd difficilmente potrà ripetersi e insomma: vale anche per loro il fatto che nel voto segreto sulle adozioni ognuno può fare l'opposto di ciò che predica pubblicamente. E a Renzi servono voti centristi che compensino i voti dem - e non solo catto-dem: in tutto si prevede una trentina sulla stepchild adoption se non si arriva in corsa a qualche annacquamento e invece saranno molti di meno, assicura Zanda - che potrebbero mancare. Per non dire di quelli che il Pd si aspetta dai grillini (trentadue su trentacinque): ma ci si può fidare dei grillini? Loro non danno assicurazioni e il pentastelluto Airola: «Noi non facciamo promesse a nessuno, e ognuno è libero nella propria coscienza». Sarà per questo che Monica Cirinnà, la titolare della legge, «è molto stressata e la notte dorme solo tre o quattro ore», come narra suo marito, Esterino Montino, ex senatore e attuale sindaco di Fiumicino. Nella maionese impazzita, gli Ncd che vedono l'inferno nella legge Cirinnà si affidano all'arci-nemico lumbard per aiutarli ad abbatterle: «Calderoli, pensaci tu! Organizza una delle tue grandi trappolone parlamentari». La coppia catto-dem Lepri e Di Giorgi (sotto l'occhio sospettoso e ingiusto di alcuni compagni di partito: «Quella è la corrente omofoba») parlottano passando in Transatlantico e stanno forse preparando il voto dei renziani non renziani a proposito di adozioni agli emendamenti di Forza Italia. Che qualche forzista - come Anna Maria Bernini, favorevole alla legge - non voterà. Situazione da mal di testa? Non ci si deve stupire. Perchè la materia in discussione è quella che sta creando un rimescolamento profondo e degli impensabili paradossi nel mondo politico e culturale. Il filosofo marxista Beppe Vacca è per il Family Day, il filosofo cattolico Buttiglione cerca invece di capire le ragioni dei laici e ha litigato con un suo omologo (ma non filosofo), cioè Giovanardi, dicendogli: «Sei un baciapile». E che dire di Mario Tronti, a sua volta filosofo ma anche senatore dem e comunistissimo, che in aula fa discorsi alla maniera di Ratzinger? «Guai a banalizzare il grande rimescolamento», spiega Emma Fattorini, storica e senatrice, una delle firmatarie del documento dei cattolici democratici tutti renziani contro la stepchild adoption. Incalza: «Nel dibattito su questa legge è in corso un grande innalzamento del livello politico e culturale. Mi sembra una cosa positiva. Non c'è la riproposizione delle vecchie appartenenze partitiche e delle vecchie contrapposizioni laici-cattolici o destra-sinistra. Ciò sta producendo un arricchimento per tutti». Ma la conta dei voti ancora non torna.

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