BELLUNO - «La rete ciclabile fino ad oggi non ha funzionato al meglio perchè troppo spezzettata: il primo obiettivo è quello di interconnettere tra loro questi tratti, mentre stiamo già lavorando per creare i presupposti per un cicloturismo di alto livello in Valbelluna». Il sindaco di Belluno vede così il futuro delle piste ciclabili in Valbelluna. Insomma, per Massaro, il capoluogo (che oggi conta quasi 20 km di piste) deve stare al centro della mobilità sulle due ruote, dalla Venezia-Monaco alla Valsugana, grazie anche alla collaborazione con Feltre. Una strategia che nasce dalla consapevolezza che il cicloturismo rappresenta una fetta nuova ed importante nell'afflusso turistico del capoluogo. «Belluno diventerà il centro di una rete ciclabile collegata a tutta la provincia - prosegue Massaro con il Comune di Feltre stiamo lavorando alla Belluno-Feltre in Destra Piave, un progetto in fase di ultimazione con la realizzazione del sovrappasso di Marisiga e la progettazione dell'ultimo tratto, da via Feltre a via Col da Ren. Sempre in fase di progettazione anche il collegamento in Sinistra Piave tra Belluno e Limana, passando per Visome e Rivamaor». Con questo sistema, Belluno e Feltre diventeranno i protagonisti di una nuova rete di collegamento tra la Venezia-Monaco e la Valsugana, ma l'obbiettivo è di connettere presto anche altre realtà provinciali: «Abbiamo ottenuto il finanziamento per la Casoni-Mas, il primo tassello per collegare Belluno con l'Agordino; inoltre, sono già finanziati il prolungamento della ciclabile a Levego, fino all'area artigianale e il progetto bello e ambizioso del collegamento sul Piave tra Lambioi e Ponte nelle Alpi». E a proposito di turismo, l'intenzione è quella di fare le cose sul serio. Di collaborare a tutto tondo per sviluppare una strategia comune a tutta la Valbelluna. E il sindaco Massaro con i colleghi di Ponte e di Feltre si è seduto ad un tavolo con il Consorzio turistico Prealpi. «Vogliamo presentarci come una proposta alternativa al resto della provincia spiega l'inquilino di Palazzo Rosso puntando sull'offerta culturale».
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