Matteo Renzi non è uno che fa le cose per caso. E da buon comunicatore ha imparato

Giovedì 26 Maggio 2016
Matteo Renzi non è uno che fa le cose per caso. E da buon comunicatore ha imparato
Matteo Renzi non è uno che fa le cose per caso. E da buon comunicatore ha imparato a sfruttare gli eventi istituzionali (e non) per tentare di allargare o consolidare il consenso. La prova arriva dal doppio annuncio sfornato dal premier con la e.news settimanale. Il primo: il G7 in programma in Italia nella prossima primavera si svolgerà in Sicilia. E, guarda caso, nell'Isola nell'ottobre del 2017 si celebreranno le elezioni regionali. Il secondo annuncio: tra meno di un mese, il 16 giugno, il Pd festeggerà con gazebo e banchetti l'abolizione della tassa (Tasi) sulla prima casa. Attenzione: due giorni dopo a Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Trieste e in altre decine di Comuni si svolgeranno i ballottaggi dove il Pd si gioca l'osso del collo. O quasi. Cominciamo dal G7 siculo. Renzi butta là la notizia en passant, quasi di sfuggita: «Vi scrivo mentre sono in volo verso il Giappone per il G7. Più precisamente questa e.news parte dalla Siberia, dove ci siamo fermati per lo scalo tecnico dell'aereo. Molti gli argomenti che la presidenza nipponica ha messo in agenda, in attesa di passare il testimone all'Italia che organizzerà il prossimo appuntamento nel 2017 in Sicilia». Poche righe che contengono una notizia nella notizia. Se Renzi è costretto a fare tappa tecnica in Siberia, la ragione è una sola: il premier sta ancora utilizzando il vecchio Airbus 319, quello con limitata autonomia di carburante. Il motivo ufficiale: l'allestimento (con tanto di stanza da letto) del nuovo Airbus 340-500 preso in leasing della Etihad Airways, non è completato. E non sarebbero stati ancora risolti alcuni problemi burocratici legati al contratto di leasing. La motivazione ufficiosa: Renzi, a ridosso delle elezioni, preferisce tenersi lontano dal super-aereo (un quadrimotore in dotazione anche alla Merkel) che ha scatenato vagonate di polemiche.
Il primo a festeggiare l'annuncio di Renzi è proprio Rosario Crocetta, governatore della Sicilia: «Sono felice. E' un riconoscimento alla centralità mediterranea della Sicilia, da sempre terra di incontro e collaborazione con il Sud del mondo».
Il vertice planetario in un primo momento doveva svolgersi a Lampedusa. E questo per rilanciare il tema dei migranti: «Vorrei che ci fosse posto, al tavolo dei potenti», scrive sempre Renzi nella e.news, «anche e soprattutto per chi non ha voce. Vorrei che ci fosse posto per gli occhi dei bambini di Idomeni e di Lampedusa. Poi, però, a palazzo Chigi hanno scoperto che l'aeroporto dell'isola siciliana - diventata l'emblema del dramma dei profughi - ha una pista troppo corta. Inadatta a consentire atterraggio e decollo degli aerei dei leader mondiali. Così la scelta, alla fine, dovrebbe cadere su Taormina. «Noi siamo pronti. Ne ho già parlato con Renzi...», s'affretta a garantire il sindaco Eligio Giardina. Questo perché il G7 porta fondi, opere pubbliche, posti di lavoro. E, dunque, anche consensi. La decisione di puntare sulla Sicilia non è però indolore: il Pd sardo, convinto di poter finalmente utilizzare l'ex Arsenale militare della Maddalena (500 milioni il costo della ristrutturazione compiuta nel 2009), è sul piede di guerra. Ma in Sardegna si vota fra tre anni. «C'è tempo per recuperare...», chiosano a palazzo Chigi.
E qui si arriva al secondo annuncio: la festa il 16 giugno per l'abolizione della Tasi sulla prima casa a tre giorni dai ballottaggi. «Il Pd tornerà in piazza, migliaia di tavolini e volantinaggio in tutta Italia per raccontare le cose fatte», scrive ancora Renzi.
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