Manifattura: un traino per il made in Belluno

Mercoledì 7 Giugno 2017
BELLUNO - (dt) Il manifatturiero continua a tirare la carretta. In attesa che il Bellunese coltivi la vocazione turistica, sono sempre gli occhiali a trainare l'economia della provincia dolomitica. Danno una mano anche altre tipologie di produzione, certo; ma nulla compete con sua maestà stanghetta. In più, si riaffaccia sulla scena l'agricoltura, tornata alla ribalta dopo gli anni dell'abbandono. Sono questi gli ingredienti dentro cui inquadrare la situazione economica bellunese. I dati (elaborati dall'ufficio studi e statistiche della Camera di Commercio di Belluno e Treviso) sono stati presentati ieri mattina, nel corso del convegno bellunese delle Giornate dell'economia.
MANIFATTURA - Il manifatturiero veneto ha chiuso il 2016 con una produzione industriale in crescita del +2,7% su base annua. A Belluno la crescita è doppia (il quarto trimestre mostra un +5,4%). Il merito è dell'occhiale, che non sembra conoscere crisi. Se l'export di montature da vista e da sole è rallentato (solo +1,7% nel 2016 rispetto al 2015), aumenta la vendita fuori dai confini nazionali di prodotti in gomma e plastica made in Belluno (+12,1%), di prodotti alimentari (+19,1%) e di macchinari (+3,3%; i macchinari costituiscono il 10,5% dell'export provinciale).
AGRICOLTURA - Il settore primario solleva la testa. A fine 2016 l'intero comparto (ora con 1.929 sedi) contava 21 unità in più rispetto al 2015. Tra le attività in espansione, le coltivazioni agricole associate all'allevamento di animali (+13 sedi), gli allevamenti ovi-caprini (+10) e le coltivazioni di ortaggi (+17 unità).
EDILIZIA - Per le costruzioni la fine della crisi è ancora lontana. Il numero di imprese è passato dalle 2.646 del 2008 alle 2.418 del 2016 (-8,6%). Anche il 2016 è stato caratterizzato da un'ulteriore contrazione delle posizioni attive (-52 unità, -2,1%).
LAVORO - Il 2016 si chiude con un saldo positivo di posizioni di lavoro dipendente (+1.480 unità). I numeri pre-crisi però sono ancora lontani: dal 2008 mancano ancora all'appello in provincia quasi 3.200 posti di lavoro.
I PROGETTI - Per agganciare la ripresa, la Camera di Commercio ha tre progetti strategici da qui al 2020, con quasi 5 milioni di euro da investire per digitalizzazione, formazione e rilancio del prodotto turistico.

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