Maltempo e previsioni meteo l'allarme arriva dai sindaci

Giovedì 12 Luglio 2018
PROTEZIONE CIVILE
BELLUNO Il nuovo Codice di Protezione civile, entrato in vigore con l'anno in corso, impone ai sindaci, già responsabili della sicurezza della cittadinanza, di comunicare alla popolazione gli eventi meteo in arrivo, i possibili scenari di rischio consigliando su come comportarsi, dove andare. Non è questione di poco conto visto che l'allerta va data fin dal codice giallo, seguono altri due gradi di rischio, dall'arancio al rosso e questi significano: lasciare la casa o spostarsi ai piani alti chiudendo imposte e accessi che danno sul versante di frana. Procedura che gli abitanti di Cancia di Borca di Cadore conoscono bene da anni. Per l'assessorato regionale è toccato a Riccardo Rossi sottolineare le modalità della comunicazione, «Alla quale non ci si può sottrarre» che può passare per le televisioni locali, per i gruppi di cittadinanza, per i social e le varie chat disponibili oggi sui telefoni. E il sindaco «È responsabile dell'attività di informazione alla popolazione sugli scenari di rischio». Nel contempo anche il cittadino ha l'obbligo di adempiere a quanto previsto per non mettere a repentaglio la sua incolumità e quella di coloro che eventualmente saranno chiamati a soccorrerlo. Questo è stato uno dei passaggi che più ha interessato i presenti al corso che la Regione Veneto ha tenuto ieri a San Vito di Cadore sulle previsioni dei temporali, sugli specifici allertamenti.
I SINDACI
Accertato che si può prevedere ma non fermare gli eventi, il sindaco di Vodo di Cadore Domenico Belfi condivide sull'importanza di informare ma senza allarmare. Il codice giallo è allerta quasi giornaliera in momenti dell'anno come l'attuale con temporali ogni giorno; meglio sarebbe dare l'allerta dal codice arancio. E attorno a queste decisioni si accende il dibattito. In linea con Vodo anche il collega di Vigo mentre il sindaco di San Vito offre un'altra chiave di lettura. Dice Franco De Bon: «Il codice giallo comunica l'arrivo del temporale ma è come leggere o ascoltare le previsioni del tempo e l'avviso va dato in modo equilibrato senza creare allarme». Domenico Belfi ha creato personalmente una chat dedicata ai residenti di Peaio a rischio in caso di esondazione del torrente Rudan; l'ha fatta nell'agosto 2015 dopo la colata che dall'Antelao è scesa a valle distruggendo il ponte della ciclabile e creando problemi alle abitazioni vicine. Spiega: «Ho raccolto i numeri di telefono di chi è potenzialmente in pericolo, siano residenti che ospiti, e li ho informati che quello, se inviato, era il segnale di allerta». Il telefono come strumento più immediato e diretto ma attenzione, «Potrebbero esserci problemi di linea o connessione» dice il funzionario regionale. Che fare in quel caso? A San Vito, che pensa anche a pannelli a messaggio variabile da sistemare nei punti critici e da attivare anche dal codice giallo, si mette in campo uno strumento datato ma sempre valido: l'auto della Polizia locale con altoparlante che passa per il paese informando su quanto sta per accadere e su cosa fare.
Giuditta Bolzonello
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