Malati di gioco: è vera emergenza

Sabato 24 Marzo 2018
Malati di gioco: è vera emergenza
L'ALLARME
BELLUNO Bellunesi malati di gioco: la provincia è al secondo posto in Veneto per l'emergenza ludopatia. Con 260 milioni di euro spesi in un anno nell'azzardo, pari a 1.258 euro ad abitante, il territorio si contende il triste primato di secondo territorio veneto per soldi giocati e per il numero di apparecchi presenti in rapporto al totale degli abitanti. Un fenomeno che dilaga nonostante i tentativi dei servizi sanitari di arginarlo.
IL DISAGIO A BELLUNO
Secondo Alfio De Sandre, direttore del Serd di Belluno, il problema sta nella capillarizzazione dei posti di gioco. Le macchinette sono presenti nella gran parte dei locali e, per chi ha il vizio, le possibilità di alimentarlo si trovano ovunque dietro l'angolo. La ludopatia coinvolge trasversalmente ogni fascia d'età, dai giovani ai pensionati che si lasciano ingoiare la pensione dalle infernali macchinette, e ha ripercussioni tremende sul tessuto sociale e sulle famiglie colpite. Il Serd sta formando operatori e sono attivi da tempo i gruppi Ama, i gruppi di mutuo aiuto che offrono supporto e ascolto ai famigliari dei giocatori. Ciononostante i numeri sono spaventosi. Le macchinette ingoiano 260 milioni di euro all'anno, secondo dati recenti, solo nel Bellunese. Tutto soldi tolti all'economia di migliaia di famiglie e a quella del territorio in generale.
L'INCONTRO
Sono i dati e le informazioni emerse dall'incontro organizzato nei giorni scorsi dal Lions Club di Belluno con due esperti: il dottor Graziano Bellio e, appunto, il dottor Alfio De Sandre. Bellio, referente scientifico del Progetto Regionale Veneto in tema di gioco d'azzardo, è direttore del Dipartimento per le Dipendenze di Castelfranco Veneto ed è stato Presidente di Alea, società per lo studio del gioco d'azzardo e dei comportamenti a rischio. Dal 2000 si occupa di gioco d'azzardo problematico ed ha avviato uno dei primi ambulatori specialistici in Italia. Ha particolarmente approfondito i temi della valutazione del giocatore e dell'impulsività e ha condotto molti corsi di formazione per operatori in tutta Italia e in Veneto in particolare. De Sandre, invece, è direttore del dipartimento delle Dipendenze dell'Usl 1 Dolomiti, responsabile del Servizio di Alcoologia di Auronzo e punto di riferimento importante per molti pazienti e per le loro famiglie.
IL FENOMENO IN ITALIA
Nell'incontro Bellio ha illustrato la dimensione del problema a livello nazionale e regionale, ha spiegato i meccanismi psicologici del giocatore, i meccanismi di condizionamento e di dipendenza dei comportamenti d'abuso. Secondo l'esperto, i ricavi del gioco legale in Italia ammontano a oltre 96 miliardi di euro, senza considerare i casinò. Il fenomeno è cresciuto molto nell'arco di dieci anni, aiutato anche dalla numerosa presenza nei locali pubblici di apparecchi elettronici da gioco. In Italia sono presenti 470 mila apparecchi elettronici, di cui 87 mila sono situati in locali come i bar e i locali pubblici e. rappresentano da soli circa la metà delle giocate. Il fenomeno è complesso e, è stato ripetuto anche davanti ai soci Lions, coinvolge anche lo Stato Italiano.
Alessia Trentin
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci