LOZZO
Migliaia di occhiali spariti nel nulla e mai trovati. Anche dopo il processo è rimasto un giallo il caso del presunto furto di merce ai danni della ditta Fovs di Lozzo di Cadore, approdato ieri in Tribunale a Belluno.
Alla sbarra c'erano l'ex dipendente Manlio Da Rin Puppel, 53enne di Vigo di Cadore e Bruno Laguna, 50enne di Vigo. Il primo, secondo l'accusa formulata dalla Procura al termine delle indagini, avrebbe sottratto gli occhiali in carbonio progettati e prodotti in esclusiva dalla società Fovs, nel 2013. Il secondo invece, li avrebbe ricettati, pur sapendo della provenienza illecita. Accuse cadute ieri in aula, anche con la testimone chiamata dalla difesa degli imputati, affidata all'avvocato Alvise Antinucci di Belluno (studio Arealegis). A pesare in particolare quella deposizione della segretaria della ditta, che ha confermato che l'unico paio di occhiali della Fovs di Lozzo trovati a casa del Laguna facevano parte di un campionario legittimamente inviatogli. A quel punto è stato lo stesso pm Giuseppe Gulli a chiedere l'assoluzione per Laguna, pur mantenendosi fermo sulla richiesta di condanna a 8 mesi per l'altro imputato, il Da Rin Puppel. Il giudice Luca Berletti alla fine ha assolto entrambi con formula piena.
Il processo non ha però chiarito il mistero degli occhiali. Migliaia di pezzi che sarebbero scomparsi, ma che non sono mai stati trovati. La denuncia venne fatta dalla Fovs nel 2013, quando si accorse che quegli occhiali brevettati, che produceva per il marchio Red Bull erano spariti. Erano modelli che non potevano passare inosservati, fatti in fibra di carbonio e indossati dal forte pilota della Red Bull in Formula 1. Dopo la denuncia scattarono le perquisizioni a casa del Laguna dove venne trovato solo quell'unico paio riconosciuto dall'impiegata come facente parte del campionario.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Migliaia di occhiali spariti nel nulla e mai trovati. Anche dopo il processo è rimasto un giallo il caso del presunto furto di merce ai danni della ditta Fovs di Lozzo di Cadore, approdato ieri in Tribunale a Belluno.
Alla sbarra c'erano l'ex dipendente Manlio Da Rin Puppel, 53enne di Vigo di Cadore e Bruno Laguna, 50enne di Vigo. Il primo, secondo l'accusa formulata dalla Procura al termine delle indagini, avrebbe sottratto gli occhiali in carbonio progettati e prodotti in esclusiva dalla società Fovs, nel 2013. Il secondo invece, li avrebbe ricettati, pur sapendo della provenienza illecita. Accuse cadute ieri in aula, anche con la testimone chiamata dalla difesa degli imputati, affidata all'avvocato Alvise Antinucci di Belluno (studio Arealegis). A pesare in particolare quella deposizione della segretaria della ditta, che ha confermato che l'unico paio di occhiali della Fovs di Lozzo trovati a casa del Laguna facevano parte di un campionario legittimamente inviatogli. A quel punto è stato lo stesso pm Giuseppe Gulli a chiedere l'assoluzione per Laguna, pur mantenendosi fermo sulla richiesta di condanna a 8 mesi per l'altro imputato, il Da Rin Puppel. Il giudice Luca Berletti alla fine ha assolto entrambi con formula piena.
Il processo non ha però chiarito il mistero degli occhiali. Migliaia di pezzi che sarebbero scomparsi, ma che non sono mai stati trovati. La denuncia venne fatta dalla Fovs nel 2013, quando si accorse che quegli occhiali brevettati, che produceva per il marchio Red Bull erano spariti. Erano modelli che non potevano passare inosservati, fatti in fibra di carbonio e indossati dal forte pilota della Red Bull in Formula 1. Dopo la denuncia scattarono le perquisizioni a casa del Laguna dove venne trovato solo quell'unico paio riconosciuto dall'impiegata come facente parte del campionario.
