Le sementi di canapa vanno a ruba All'ex Piave 25 agricoltori in mostra

Lunedì 16 Aprile 2018
L'ESPOSIZIONE
BELLUNO La canapa non è bastata. Alla chiamata a raccolta del gruppo Progetto per una socialità contadina di Casa dei Beni Comuni ieri pomeriggio hanno risposto in così tanti che, nel giro di poco, i sacchi di semi acquistati sono andati esauriti e, se non fosse stato per la generosità tra agricoltori, qualcuno sarebbe rimasto senza. Insomma, per il terzo anno consecutivo la suddivisione delle sementi tra i coltivatori bellunesi di canapa è stata un successo. Casa dei Beni Comuni, come nel 2017 e nel 2016, ha acquistato i sacchi e ha poi diviso il loro contenuto tra gli interessati invitando tutti alla sede all'interno dell'ex caserma Piave.
Questa volta, per meglio organizzare la spesa e i quantitativi, il gruppo aveva richiesto la prenotazione. Ma tanto era l'entusiasmo dei coltivatori che più di qualcuno ha richiesto la sua parte pur non avendola fermata in precedenza e allora è partita una divisione solidaristica per accontentare tutti.
«È andata molto bene, è stata una bella giornata commenta Paolo Cacioppo coltivatore e tra i responsabili del Progetto per una socialità contadina - Avevamo acquistato due sacchi da una ventina di chili delle varietà Kompolti e Eletta Campana e, oltre a quelli, abbiamo distribuito le sementi di altre varietà, avanzate dallo scorso anno. Hanno partecipato circa 25 agricoltori, ma quelli che ruotano attorno alle nostre iniziative sono di più».
Due anni fa il gruppo aveva proposto l'acquisto collettivo di una mietitrebbia, lo strumento è stato comprato grazie all'appoggio di 24 coltivatori e ora viene utilizzato a rotazione. Nel libro dei sogni ci sarebbe l'investimento anche in altri macchinari, ma nulla di previsto a breve.
Per la tutela della diversità, ieri era stato organizzato anche uno scambio di sementi antiche; varietà di frutta e di ortaggi poco diffuse, quasi scomparse e da preservare, sono state affidate a coltivatori e a semplici appassionati dell'orto fai da te per essere diffuse, piantate, riprodotte e quindi salvate.
Alessia Trentin
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