Lavoro: recuperati oltre 3600 posti

Sabato 24 Giugno 2017
Lavoro: recuperati oltre 3600 posti
Lenta, poco vistosa, ma graduale: la ripresa c'è e mette casa anche nel Bellunese. Basta guardare i dati del mercato del lavoro relativi all'inizio del 2017 per rendersi conto che qualcosa si muove. Timidamente, è vero. Ma risalire la china dopo gli anni della grande crisi non è affar semplice. Ecco perché anche una piccola scossa può creare un terremoto. Una scossa che fa segnare, nel primo trimestre 2017, il recupero di 3.620 posti di lavoro rispetto al 2014, annus horribilis della crisi nel Bellunese. A registrare il lieve movimento tellurico nel mercato del lavoro è l'Ufficio Studi della Cisl Belluno Treviso, che ha analizzato l'andamento dell'economia e dell'occupazione nel periodo gennaio-marzo. La provincia di Belluno aveva chiuso il 2016 a quota 91mila occupati, in continuità con il 2015. Da maggio 2014, mese che ha fatto segnare il punto peggiore della crisi, con un saldo totale fra assunzioni e cessazioni pari a -9.230, sono stati recuperati 3.620 posti di lavoro. A marzo 2017 il saldo era di - 5.610 rispetto al 2008 (anno di inizio crisi): mancano dunque più di 5.600 posizioni per tornare ai livelli pre-crisi. Eppure c'è ottimismo nell'aria. Un esempio? I saldi positivi del settore metalmeccanico (+5%) e delle costruzioni, che ha quasi raddoppiato la differenza positiva tra assunzioni e cessazioni rispetto al primo trimestre 2016 (da 115 a 225). In generale, nei comparti industriali le assunzioni sono aumentate, passando dalle 295 del primo trimestre 2016 alle 420 del primo trimestre 2017 nelle costruzioni e dalle 855 dei primi tre mesi del 2016 alle 890 del 2017 nel metalmeccanico. L'occhialeria, pur mantenendo un saldo positivo pari a 160, segna un -80% rispetto allo stesso trimestre del 2016. Il motivo è semplice: la frenata delle esportazioni registrata a inizio anno, -2,8% rispetto ai primi mesi del 2016, quando l'export era cresciuto del 4,8%. «La situazione del bellunese, se osservata a medio-lungo termine, ci fa ben sperare, ma le preoccupazioni rimangono» commenta Rudy Roffarè, segretario generale aggiunto della Cisl Belluno Treviso. Il motore economico del Bellunese potrebbe essere il turismo, ma «bisogna investire di più, per avere un'offerta che va oltre le condizioni meteo».

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