LA TRAGEDIA
BELLUNO Sentendosi male mentre era alla guida ha avuto la prontezza

Mercoledì 17 Ottobre 2018
LA TRAGEDIA BELLUNO Sentendosi male mentre era alla guida ha avuto la prontezza
LA TRAGEDIA
BELLUNO Sentendosi male mentre era alla guida ha avuto la prontezza di spostarsi fuori strada, per evitare di far del male agli altri automobilisti. È morto così, pensando agli altri, Pericle Calmasini, 81enne di Stra (Venezia), che ieri, intorno alle 19, è finito fuori strada al volante della sua Lancia Delta. Immediati i soccorsi dei sanitari che hanno cominciato le manovre rianimatorie sul posto, proseguite inutilmente fino in ospedale a Belluno, dove l'81enne veneziano è deceduto. A stroncarlo un infarto, che lo ha colto mentre guidava in via Vittorio Veneto, da Belluno con direzione Ponte nelle Alpi.
L'INCIDENTE
Calmasini era solo in auto e era arrivato all'altezza della Cattolica assicurazioni, in via Vittorio Veneto al civico 182, quando ha iniziato a sentirsi mali. Neanche il tempo di spostarsi fuori strada, andando a finire contro la vetrina dell'ufficio di assicurazione, che ha perso i sensi. Immediata la richiesta di aiuto al 118 lanciata dalla titolare dell'agenzia di polizze, che si è vista arrivare l'auto sulla vetrata. La vettura si è fermata appena in tempo e la vetrina non è andata in frantumi. Ma le condizioni dell'automobilista era apparse subito gravissime.
I SOCCORSI
Sul posto, oltre all'ambulanza, sono arrivati i vigili del fuoco del comando provinciale che hanno aiutato i sanitari a estrarre la persona che era al volante. L'uomo è stato subito intubato e rianimato sul posto e c'è stata poi la corsa all'ospedale. Purtroppo è stato tutto inutile, i medici del pronto soccorso del San Martino non hanno potuto fare altro che constatarne la morte.
IL LUTTO
Non si sa, al momento, cosa abbia portato Pericle ieri a Belluno. L'uomo viaggiava solo sulla sua Lancia e non era vestito da montagna. Ma proprio la montagna era una delle sue grandi passioni, come raccontano gli scatti che riempiono il suo profilo Facebook. C'è quasi un ossessivo postare di foto del gruppo della Schiara, forse il suo preferito. Poi le arrampicate in gioventù e il ricordo di quando nel 1963 con treno e trenino arrivò a Cortina e poi in bus fino al Pocol, «poi a piedi fino al Falzarego - racconta - e infine via Weitzman sulla parete sud sasso di Stria e finalmente in cima».
Olivia Bonetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci