LA STRAGE
BELLUNO Attenti al lupo. Negli ultimi tre giorni il grande predatore

Lunedì 11 Dicembre 2017
LA STRAGE
BELLUNO Attenti al lupo. Negli ultimi tre giorni il grande predatore ha fatto la spesa. Non in macelleria, ma poco ci manca, visto che gli attacchi sono arrivati ormai alle porte di Belluno. Il lupo difatti ha colpito in località Vena d'Oro (a due passi da Sagrogna) e a Modolo. Anzi, i lupi. Perché le tracce lasciate impongono il plurale. E fanno scattare di nuovo la domanda: c'è pericolo per l'uomo? Probabilmente no. Ma per chi ha un'azienda agricola, perdere una dozzina di pecore o qualche asino è un danno grosso. Il risarcimento non basta a scongiurare il pericolo di altri attacchi. E molti allevatori stanno pensando di abbandonare la montagna per cambiare mestiere. Con un effetto domino che rischia di essere devastante.
VENA D'ORO
Il lupo ha cominciato la sua cena alla Vena d'Oro. Con ogni probabilità nella notte tra giovedì e venerdì. Perché venerdì mattina la signora Giovanna Arban si è trovata 15 animali morti. Si tratta di pecore alpagote, allevate dall'azienda di Vena d'Oro con l'obiettivo di preservare una razza in via d'estinzione e contemporaneamente per svolgere la manutenzione del territorio in maniera green. Gli animali sono stati sbranati e le viscere divorate. Insomma, pochi dubbi: si è trattato di lupi. Per l'azienda della signora Arban i danni ammontano a oltre 2mila euro, perché le pecore sbranate erano quasi tutte gravide. Poco importa che i lupi abbiano lasciato in vita altre diciotto bestie: il duro colpo rischia di imporre una decisione drastica, smettere con l'allevamento, visto che è impossibile potersi duifendere.
ATTACCO A MODOLO
Ma il grande predatore non si è fatto vedere soltanto alla Vena d'Oro. Qualche ora dopo aver mangiato le pecore della signora Arban, si è fatto anche uno spuntino a base d'asino in località Camp, due passi sopra Modolo. La carcassa dell'animale morto è stata ritrovata ieri mattina, completamente spolpata, dal custode che gestisce gli animali dell'azienda agricola di Miari Fulcis e Ferragamo. L'uomo si reca a Camp ogni mattina per portare fieno e mangime alle bestie. E ieri ha fatto l'amara scoperta. A quanto pare, stando alle tracce lasciate sul terreno parzialmente coperto dalla neve, hanno agito due lupi. Sono balzati all'interno del recinto, hanno separato l'asino dal resto della mandria e poi gli si sono gettati addosso. Gli altri 5 asini e il cavallo apparivano molto spaventati ieri. Ma ad essere spaventati sono anche gli abitanti della zona. Anche perché Modolo è molto frequentata, soprattutto da chi usa la stradina in ghiaia per correre e allenarsi.
CONFAGRICOLTURA
«Siamo veramente amareggiati nel vedere che continuiamo a subire danni senza che vi siano certezze che garantiscano il proseguo delle nostre attività - attacca Diego Donazzolo, presidente di Confagricoltura Belluno -. Purtroppo su quanto avevamo chiesto ancora a inizio estate poco si sta facendo, nonostante i buoni propositi dell'assessore regionale all'agricoltura, Giuseppe Pan. La nostra opinione è che la situazione è ormai fuori controllo e molto difficile da recuperare. Forse la politica ha ascoltato troppo le associazioni animaliste e ambientaliste, senza interagire con le organizzazioni agricole che da sempre rappresentano coloro che fino ad oggi hanno garantito la vivibilità ai nostri territori. L'augurio da parte nostra è che seguano azioni che tengano in considerazione le esigenze degli allevatori di montagna».
Damiano Tormen
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