La provincia si divide sul progetto elettrodotto

Sabato 24 Febbraio 2018
La provincia si divide sul progetto elettrodotto
LA PROTESTA
BELLUNO Comitati civici in piazza, Soverzene e parte di Ponte a casa. Il caso Terna continua a dividere il territorio. Il piano di razionalizzazione e sviluppo delle reti elettriche nella media valle del Piave riguarda tutti i territori da Perarolo a Belluno. Eppure, per alcuni va bene così; per altri deve essere rifatto daccapo. Come chiedono da anni i comitati civici e come da un po' di tempo a questa parte chiedono anche alcuni Comuni, Belluno in testa, preoccupati per gli effetti che cavi e tralicci potrebbero avere sull'aeroporto, sulle Dolomiti Unesco e su territori oggi liberi da linee elettriche e domani interessati dal passaggio di elettrodotti. Preoccupazioni che scenderanno in piazza, stamattina, per la manifestazione organizzata dai comitati.
IN PIAZZA
Non contro Terna e neppure contro l'elettrodotto. Piuttosto, contro i tralicci. Perché la richiesta è semplice: interramento, per tutti. Sarà questa la parolina magica che risuonerà dai megafoni e dagli striscioni che sfileranno oggi sul liston. «Da anni chiediamo la riprogettazione - spiegano i comitati -. E lo hanno chiesto anche diversi sindaci, la Regione Veneto e il ministero beni culturali, che ha definito inaccettabile il progetto di Terna. In più c'è il parere del ministero dell'ambiente: favorevole ma con una sfilza di prescrizioni che rendono più semplice la riprogettazione che non l'intervento proposto da Terna. Non si capisce perché il Governo, nel semestre bianco, a venti giorni dal voto, abbia deciso di andare contro un suo ministero e approvare il piano». La manifestazione difatti nasce proprio perché il consiglio dei ministri, una decina di giorni fa, ha approvato la compatibilità ambientale dell'opera. Il corteo partirà dalla stazione alle 9.30. E raggiungerà Piazza dei Martiri.
POLITICI PRESENTI
I comitati civici della Valbelluna hanno invitato alla manifestazione anche attivisti della Riviera del Brenta e di Volpago, che da anni si oppongono a progetti Terna nei loro territori. E hanno chiamato a raccolta anche tutti i candidati alle prossime politiche. «Tutti, di qualsiasi schieramento o partito siano - dicono -. Non vogliamo che l'iniziativa sia politicizzata: vogliamo solo che tutti insieme si possa risolvere il problema». Molti hanno già dato la loro adesione alla manifestazione. Altri hanno fatto sapere che sono favorevoli all'interramento, ma non potranno essere in piazza.
SOVERZENE NO
Di sicuro non ci sarà il sindaco di Soverzene. Che si dice contrario alla posizione dei comitati e favorevole ad un rapido avanzamento del progetto Terna. «Ribadisco la nostra ferma posizione a favore del progetto di Terna volto alla razionalizzazione della rete elettrica della media Valle del Piave - scrive Gianni Burigo, primo cittadino di Soverzene -. Riteniamo che non sia corretto ricorrere a manifestazioni di parte a pochi giorni da un importante appuntamento elettorale, coinvolgendo amministrazioni i cui territori non sono minimamente interessati dalle opere in programma. Non si capisce quali possano essere le problematiche che tale intervento apporterà alla Valbelluna, dato che l'intervento proposto da Terna coinvolgerà solo marginalmente il solo Comune di Belluno. Per inciso, anche in Trentino Alto Adige le montagne vengono superate con cavi aerei. Precisiamo altresì che, contrariamente a quanto riportato nella lettera di invito dei comitati, non è assolutamente vero che il progetto risolverà solo in minima parte i problemi di Ponte nelle Alpi e Soverzene. Per quanto ci riguarda, il progetto risolverà in maniera definitiva la questione dei tralicci che insistono da oltre sessant'anni sul nostro territorio e che si trovano ad una distanza inaccettabile dalle abitazioni. Lo stesso dicasi per Ponte nelle Alpi e il riferimento va in particolare alle scuole dove studiano anche i nostri bambini. Penso che la tutela della salute, in primis quella dei bambini, assieme ai quasi 20 chilometri di linee che saranno dismesse, siano sufficienti a confermare la necessità che tale opera trovi la sua realizzazione senza attendere oltre».
Damiano Tormen
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