La protesta di Vivaio «Il rilancio del territorio ora è finito nelle mani dei nostri concorrenti»

Giovedì 30 Marzo 2017
La protesta di Vivaio «Il rilancio del territorio ora è finito nelle mani dei nostri concorrenti»
BELLUNO - (dt) I fondi ex Odi danno, i fondi ex Odi prendono. E sorge una domanda: «È normale che sia un organismo di Bolzano, per non dire la longa manus della Provincia autonoma, a decidere la costruzione del turismo bellunese?». Se lo chiede Vivaio Dolomiti. «Eurac è sicuramente la società più preparata per la gestione del turismo di montagna, ma che con i fondi ex Odi vengano finanziati gli stessi finanziatori lascia un po' di rammarico» commenta il gruppo bellunese. Che prosegue, ricordando i vari tentativi di Trento e Bolzano di «mettere le mani su Belluno». «Ricordiamo che la nostra associazione è stata la prima ad evidenziare una colonizzazione da parte del Trentino Alto Adige nei confronti della provincia di Belluno. Con l'intervento in Europa contro il canale infrastrutturale da noi pensato come occasione di sviluppo per il territorio (negando i soldi per la progettazione, non per la realizzazione, ricordiamo) si è deciso di bloccare un'idea, forse per la paura di perdere parte di quei profitti che derivano dalla A22 del Brennero. Circa 360 milioni di euro all'anno, ricordiamolo. Aggiungiamo: con gli stessi fondi ex Odi viene pagato lo studio di fattibilità per il Trenino delle Dolomiti: 400 mila euro. E chi fa lo studio? Trento e Bolzano.La nostra perplessità è vedere che nessuno protesta. Per quanto bravo e competente, voi vi fareste fare la promozione e la gestione della vostra attività dal vostro maggior concorrente? Se il tribunale condanna a risarcirvi un torto subito, voi spendereste quei soldi per far progettare il vostro futuro da chi ha pagato il risarcimento? Non sarebbe stato meglio che la Dmo, autore del bando, avesse creato all'interno della Provincia di Belluno un gruppo di ragazzi bellunesi per fare la promozione del nostro territorio?».

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