La dirigente Codogno: «Non potremo garantire 2 collaboratori dalle 7.35»

Sabato 21 Gennaio 2017
La dirigente Codogno: «Non potremo garantire 2 collaboratori dalle 7.35»
Ben oltre gli obblighi di legge che impongono l'apertura della scuola cinque minuti prima delle 8, alcune scuole primarie accolgono i bambini alle 7,35. Lo scopo? Offrire un servizio ai genitori che poi devono andare al lavoro. Così accade, per esempio, alle scuole dell'Istituto Comprensivo di Belluno 2 e in particolare nei plessi di Fiammoi, Cavarzano e Mur di Cadola. «Ma si tratta di un servizio che, in questo momento, non siamo in grado di garantire per il prossimo anno scolastico», dice la dirigente scolastica Bruna Codogno. Una difficoltà già comunicata anche ai genitori che, naturalmente, sono in fibrillazione perché ciò avrebbe delle ricadute anche sull'organizzazione del proprio lavoro. Cioè: poter portare i figli a scuola quasi mezz'ora prima, consente di arrivare in tempo al lavoro. Il servizio finora era garantito dalla presenza di un collaboratore scolastico e di un lavoratore socialmente utile. «Ma a breve, è stato comunicato alla scuola, le liste di questa tipologia di lavoratori saranno esaurite - spiega la dirigente - e la scuola non è in grado di mettere a disposizione due collaboratori scolastici al mattino, perché poi non ve ne sarebbero più per le pulizie del pomeriggio».
Due, appunto, le persone necessarie per questo servizio del mattino; solo una, infatti, non può badare a un numero superiore di 25 bambini. La Dirigente non è rimasta a guardare. E ancora mesi fa ha coinvolto il Comune: «Chiedendo se era possibile fare una gara d'appalto con una cooperativa, però il Comune non ha dato disponibilità». Poi ci sono i Comitati dei genitori, attivi in ciascuna delle sedi: «Con i loro rappresentanti abbiamo parlato perché essi si facciano carico di questa cosa e siano loro ad assumere delle persone, che sarebbero poi pagate dagli stessi genitori». La cifra? Non quantificabile in questo momento, ma potrebbe oscillare circa sui 50 euro all'anno, dipende dal numero di genitori che usufruirebbero del servizio. Da non escludere, infine l'ipotesi di volontari. «Ma - ammonisce la Codogno - è necessario trovare persone disposte ad assumersi la responsabilità di sorvegliare dei bambini piccoli».

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