L'EMERGENZA
BELLUNO Quindici sono già arrivati, altri quindici sono attesi

Sabato 18 Novembre 2017
L'EMERGENZA
BELLUNO Quindici sono già arrivati, altri quindici sono attesi la prossima settimana. Una parte dei richiedenti asilo di Cona in provincia di Venezia in marcia da giorni verso la città lagunare per protestare contro le condizioni di vita all'interno dell'ex caserma, hanno raggiunto il Bellunese. Un centro alloggio quello veneziano che qualcuno accomuna anche ad «una prigione» dal quale in massa i richiedenti asilo hanno deciso di partire. Deviazione Belluno.
LA PREFETTURA
«Si tratta di una direttiva ministeriale ha commentato ieri il capo di gabinetto della prefettura, Andrea Celsi -, anche con questi arrivi resteremo perfettamente entro i parametri delle nostre strutture». Per alleggerire l'ex base missilistica di Cona e buttare acqua sulla protesta infuocatasi nei giorni scorsi all'interno dell'hub, è stato chiesto aiuto anche alla provincia dolomitica. Il primo gruppo di quindici persone, tutti uomini adulti, è arrivato nella serata di ieri. «Si tratta di uno dei gruppi spostati dal centro e smistati nelle varie province del Veneto per consentire un alleggerimento di quella struttura ha spiegato ancora Celsi -, non ci sono tra loro famiglie. Non verranno messi tutti insieme ma divisi in più case». Come auspicato dal sindaco di Mira Marco Dori nel settimanale diocesano Gente Veneta, d'altra parte. Perché alla base della maxi protesta esplosa nel grande centro di accoglienza dove si trovano ospitati in condizioni che i richiedenti asilo dicono precarie oltre mille persone, c'è proprio il sovraffollamento. In provincia non si correrà questo rischio. Il Bellunese, infatti, è stato tra i primi (se non proprio il primo) territorio a inaugurare il modello di accoglienza diffusa dei migranti, con case sparse e massimo una decina di abitanti ciascuna. Il gruppo arrivato ieri sera, infatti, è stato suddiviso in cinque diversi posti. Una parte è stata mandata a Feltre, una ha trovato ospitalità a Belluno, due persone si trovano ora a Trichiana, due a Mel e una a Lentiai, tutti accolti nelle strutture già attivate sul territorio dalle cooperative che da tempo operano con i migranti. L'arrivo di nuovi gruppi, dopo un periodo di calma, potrebbe suscitare preoccupazione tra la popolazione ma dalla prefettura arriva la rassicurazione.
I DATI
«Al momento i richiedenti asilo in provincia sono 568 fanno sapere -, nelle ultime settimana la situazione su questo fronte era stata calma». Sistemati questi, già si pensa ai prossimi. Perché nella prospettiva di far scendere il numero di occupanti l'hub di Cona sotto le mille persone, infatti, c'è la necessità di spostare altri gruppi e di richiedere, probabilmente, ancora aiuto a Belluno. Non si sa il giorno preciso ma pare proprio che i prossimi quindici potrebbero essere spostati dal Veneziano al Bellunese già la prossima settimana.
Alessia Trentin
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