L'ANNUNCIO
BELLUNO Mini idroelettrico: limitati gli incentivi solo per gli impianti

Mercoledì 23 Gennaio 2019
L'ANNUNCIO
BELLUNO Mini idroelettrico: limitati gli incentivi solo per gli impianti a impatto zero su laghi, torrenti e fiumi. A dare la notizia il deputato del Movimento 5 stelle, Federico D'Incà: «Si tratta di una battaglia contro la speculazione per porre fine al far west», quello delle centraline, tema molto sentito nel Bellunese.
IL DATO
Stando ai dati forniti dalla Provincia di Belluno nel 2017 attualmente sarebbero in itinere domande per 63 impianti che, allo stato, non hanno né concessione di derivazione né autorizzazione alla costruzione. Federico D'Incà, anche Questore della Camera dei deputati commenta la bozza del nuovo decreto Fer (decreto di incentivazione delle energie rinnovabili): «Con l'invio a Bruxelles della bozza può considerarsi conclusa positivamente la prima fase di una battaglia che ho intrapreso sin dalla scorsa legislatura dichiara D'Incà . Una battaglia contro la speculazione del mini idroelettrico che ho portato avanti sin dal mio insediamento, prima dai banchi dell'opposizione, oggi da quelli della maggioranza». In Italia oggi sono in esercizio «oltre 3 mila centrali mini-idroelettriche, cioè con potenza inferiore a un 1 megawatt. Tutte insieme, forniscono appena il 6% di energia da fonte idraulica e danno dunque un contributo trascurabile al totale del fabbisogno energetico nazionale continua D'Incà . Si fanno nuovi impianti e si produce meno energia: il paradosso del mini-idroelettrico è che non tiene conto degli effetti del cambiamento climatico sul ciclo idrologico, con portate dei fiumi sempre più scarse e imprevedibili, a dimostrazione di quanto poco interessi dell'ambiente a chi fa profitti con l'acqua».
LA RISPOSTA
D'Incà parla dell'«impatto devastante che hanno prodotto quegli impianti dal punto di vista non solo ambientale, ma anche economico. Ed è sotto gli occhi di tutti prosegue il deputato bellunese . Il nuovo decreto risponderebbe in gran parte alle richieste delle associazioni ambientaliste impegnate e di converso l'avversione di quelle che riuniscono le imprese del mini-idro». In sostanza non verrà concessa alcuna autorizzazione agli impianti che non corrisponderanno alle direttive a impatto zero previste dalla nuova normativa. Il nuovo decreto recepisce in pratica il parere del Ministero dell'ambiente «la nuova formulazione non consentirà l'accesso ai nuovi incentivi per tutti quegli impianti che non rispetteranno la tipologia costruttiva a impatto zero sui corpi idrici, indicata nel nuovo testo conclude D'Incà . Permangono ancora alcune criticità e qualche apertura è stata fatta come sui rifacimenti, ma tiene conto della normativa europea a tutela delle acque e accoglie le istanze dei territori, che da anni denunciano una gestione dissennata degli incentivi pubblici nel mini-idroelettrico, per lo più a vantaggio dei privati». Il deputato si dice «orgoglioso del lavoro fatto e una volta concluso l'iter intendo organizzare una grande festa dell'acqua con tutti i comitati con cui ho collaborato, a partire dagli amici del Grisol, e con cui mi sono confrontato anche negli ultimi mesi sul testo oggi al vaglio europeo».
Federica Fant
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