L'ALLEANZA
BELLUNO Parla italiano e francese il progetto Tour de Villes UrbaBIO

Mercoledì 26 Settembre 2018
L'ALLEANZA BELLUNO Parla italiano e francese il progetto Tour de Villes UrbaBIO
L'ALLEANZA
BELLUNO Parla italiano e francese il progetto Tour de Villes UrbaBIO 2018-2020 lanciato dall'Associazione Città Alpina dell'anno che annovera attualmente sedici città di Slovenia, Germania, Austria, Svizzera, Francia e Italia. Come si ricorderà Belluno fu Città alpina dell'anno nel 1999 (l'anno prossimo toccherà a Morbegno) ed ora è fra le quattro città pilota del progetto assieme a Trento e alle francesi Annecy e Chambéry. Ieri e oggi una delegazione francese è ospite di Belluno dove si discuterà, anche con l'apporto di esperti quali il dottor Michele Cassol, di «sviluppare, attuare e accettare strategie sostenibili e, nello stesso tempo, di rafforzare e portare alla ribalta le attività esistenti», come sottolineato dalla responsabile del progetto Claire Simon che aggiunge: «Nelle città non deve sempre essere tutto rasato, diserbato e ripulito con ordine maniacale. Pensiamo ai bordi delle strade o ai parchi, alla riduzione degli spazi verdi e all'impermeabilizzazione delle superfici. Arrestiamo l'uso di erbicidi e lasciamo intenzionalmente che fiori ed erbe naturali fioriscano in alcuni luoghi». Sottolineatura raccolta dal sindaco Jacopo Massaro e dall'assessore Stefania Ganz: «Il nostro Comune sta affrontando da tempo il problema dell'abbandono di aree intorno alla città della diminuzione della biodiversità urbana e dell'avanzata del bosco. Abbiamo vietato l'uso di essicanti e diserbanti e stiamo lavorando per il riutilizzo di immobili dismessi nell'ottica di una necessaria rigenerazione urbana». Nel progetto UrbaBIO, per l'appunto, Belluno ha posto sul tappeto il contrasto dell'abbandono di terreni, Chambéry un percorso della biodiversità per gli abitanti, Annecy la gestione sostenibile come area verde urbana, mentre Trento si occupa di Urban Gardening, biodiversità nell'urbanistica e servizi eco sistemici. Lo scambio di idee ed esperienze tra le città pilota del progetto, finanziato dal ministero tedesco per l'ambiente, la protezione della natura e la sicurezza nucleare con il partenariato della Cipra (Commissione internazionale per la protezione delle Alpi), poggia sul principio imparare gli uni dagli altri e sempre Claire Simon dichiara: «Le città alpine hanno preso coscienza del fatto che in prima persona possono dare il proprio contributo alla conservazione degli spazi naturali e della biodiversità». Oggi si passa, per finire, alla lezione sul campo con escursione al parco di Mussoi e all'asta dell'Ardo, visita ad azienda zootecnica nella zona di Bolzano Bellunese e conclusione alla locale ex-latteria. Poi ritorno a casa con qualche idea in più.
Dino Bridda
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