Tredici mesi di reclusione, 800 euro di multa e il pagamento delle spese processuali, è la condanna inflitta ieri dal tribunale collegiale di Belluno, al marocchino Noureddine Elhaddaji, 30 anni, difeso dall'avvocato Alvise Antinucci, per il reato di tentata rapina aggravata e lesioni nei confronti di un senegalese. Ma il condannato, con buona probabilità, non sconterà mai la pena. Irreperibile. Il fatto avvenne verso le 19.30 del 23 marzo 2013, in stazione a Belluno. Testimone oculare del fatto fu un maresciallo della Finanza, fuori servizio, grazie al quale è stato possibile avvalorare la versione resa dalla vittima. Grazie a lui venne trovato anche il mattone (ma di è dibattuto anche sulla possibilità che fosse un sasso) con il quale la vittima venne colpita alla testa. Noureddine voleva farsi dare 10 euro dal senegalese. Era in stato di evidente ubriachezza, ha riferito ieri uno dei poliziotti intervenuti. Secondo l'imputato si trattava di soldi che il senegalese, dipendente di una ditta di Paludi di Alpago, gli avrebbe dovuto per dei calzini che gli aveva venduto. La circostanza, tuttavia, è stata negata dalla vittima.
Il pubblico ministero, Simone Marcon, aveva chiesto 2 anni e un mese e 600 euro di multa, ma il tribunale ha mitigato la richiesta considerata la modesta entità della cifra richiesta. Il difensore aveva invece chiesto l'assoluzione per la tentata rapina, affermando non sussistere prova dell'ingiusto profitto, e il minimo della pena per le lesioni.
Il pubblico ministero, Simone Marcon, aveva chiesto 2 anni e un mese e 600 euro di multa, ma il tribunale ha mitigato la richiesta considerata la modesta entità della cifra richiesta. Il difensore aveva invece chiesto l'assoluzione per la tentata rapina, affermando non sussistere prova dell'ingiusto profitto, e il minimo della pena per le lesioni.