Immagini tridimensionali per interventi meno invasivi

Martedì 23 Maggio 2017
Interventi meno invasivi, meno dolorosi, con convalescenze più brevi. Passo in avanti per il reparto di Chirurgia del San Martino, grazie ad una squadra di generosi imprenditori bellunesi. Le aziende coinvolte nella maxi donazione da 50 mila euro sono la J.F. Amonm s.p.a., la Da Rold s.r.l., la Deon s.p.a., la Fre Tor s.r.l., la Weimar s.r.l., la Mutura Industriali e Unifarco s.p.a. É loro l'investimento che ha permesso di donare al nosocomio cittadino una colonna laparoscopica 3D, ovvero un sistema di visione tridimensionale da utilizzare per interventi chirurgici in laparoscopia e toracoscopia che consentirà, d'ora in avanti, di eseguire le operazioni con maggiore precisione. La visione tridimensionale, più naturale e definita, espande inoltre l'utilizzo dello strumento in tipologie di intervento più complesse, specialmente in ambito oncologico. La strumentazione permette insomma all'Unità Operativa diretta dal dottor Fabio Ricagna di mettersi al passo con le più moderne tecnologie attualmente sul mercato. «Le immagini che il nuovo strumento ci trasmette hanno una profondità ed una chiarezza stupefacente spiega il primario -. La visione è ancora superiore a quella che si ha in chirurgia aperta e supera ampiamente le nostre aspettative». Insomma, si tratta di un deciso passo avanti per l'Usl 1 Dolomiti, in cui già da molto tempo la quasi totalità degli interventi chirurgici elettivi, e molti di quelli in urgenza, vengono eseguiti con tecniche mini invasive. Sia la laparoscopia che la toracoscopia sono ormai un'abitudine negli ospedali dell'azienda sanitaria, consentendo di eseguire in modo meno invasivo interventi chirurgici che in passato richiedevano ben più ampie e debilitanti incisioni. Queste tecniche rappresentano un grande vantaggio per i pazienti che, avvertendo meno dolore postoperatorio, hanno una convalescenza molto più rapida. L'alto livello di competenza raggiunto dall'azienda è oggi confermato anche da organi di controllo nazionali, come il Programma Nazionale Esiti (PNE). La donazione dell'apparecchio, in uso da oltre un mese, è stata resa possibile grazie al coordinamento del Rotary.

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