Il sentiero del Visentin in una app

Martedì 22 Maggio 2018
LA CREATIVITÀ
BELLUNO Il sentiero del Visentin non ha più segreti. Con Nevegapp, percorso, punti panoramici, flora, fauna e storia locali saranno a portata di cellulare. La passeggiata delle creste, con ritorno lungo il sentiero della Forestale sarà tutta un'altra esperienza. A sviluppare l'applicazione sono stati otto ragazzi degli istituti Calvi, Itis e Scientifico Galilei.
IL PROGETTO
L'intraprendente gruppo, formato da Anna Tollot, Sara Dazzi, Serena Fistarol, Sofia Macri, Piero Novelli, Massimo Stefan, Davide Bergamasco e Gabriele Savi, ha agito nell'ambito dell'alternanza scuola-lavoro, iniziando a ottobre e finendo nei giorni scorsi. L'app si chiama Nevegapp, sarà a breve disponibile nei cellulari e darà una visione del tutto nuova del famoso sentiero, amato dai bellunesi come dai turisti, che porta al rifugio di Col Visentin. I giovani l'hanno sviluppata e riempita di contenuti dividendosi in gruppi, ciascuno con un compito preciso; gli studenti del Galilei e quelli del Calvi si sono occupati delle ricerche di materiale in biblioteca civica e alla Fondazione Angelini, per i contenuti delle pagine, mentre i coetanei dell'Itis Segato hanno creato materialmente la app. Il risultato è un prodotto scaricabile gratuitamente sul cellulare, una guida completa ad un percorso facile e particolarmente suggestivo. «Abbiamo fortemente creduto in questo lavoro perché volevamo impegnare i ragazzi in qualcosa di concreto le parole di una delle professoresse coinvolte, Arianna Sitta -; il risultato è chiaramente passibile di miglioramenti, per cui chi volesse segnalarcene può scrivere a nevegapp@gmail.com.
I CONTENUTI
Oltre alla mappa vengono evidenziati lungo l'itinerario 12 punti di interesse, cliccando i quali si aprono descrizioni del luogo, informazioni sulla flora, la fauna, la storia e la geologia. I punti sono: il piazzale del Nevegal, casera Faverga, palestra di roccia, belvedere sull'Alpago, morfologia carsica della zona attorno, piana del Cansiglio visibile lungo le creste, orto botanico, rifugio Brigata Cadore, balcone panoramico delle creste, rifugio Visentin, malga Col Toront e rifugio Bristot. «C'è anche una sezione con 21 immagini hanno spiegato gli studenti , che si possono salvare nel dispositivo e zoomare. Cliccando su Condividi, poi, si può condividere sui social la app». Al momento non è disponibile, ma è questione di giorni. Insegnanti e ragazzi pensano ora a una traduzione in inglese e magari ad una mappatura di un altro sentiero.
A. Tr.
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