IL RISCHIO
BELLUNO Il Bacino di pesca numero 8 chiama a raccolta i suoi soci:

Domenica 20 Gennaio 2019
IL RISCHIO
BELLUNO Il Bacino di pesca numero 8 chiama a raccolta i suoi soci: oggi dalle 9 al Centro Giovanni XXIII, l'assemblea ordinaria. Al centro della discussione ci sarà il necessario ripopolamento del Piave, dopo l'alluvione del 29 ottobre che ha decimato la fauna ittica. Si parlerà di contributi, di specie rare tornate a ripopolare il fiume caro ai bellunesi dopo trent'anni di assenza, di donazioni e ci sarà un ospite vip. È atteso in sala Matteo De Falco, il protagonista dei documentari dedicati alla pesca sul canale specializzato di Sky. «E' un nostro socio spiega soddisfatto il presidente del Bacino, Luigi Pizzico -, ha assicurato la sua presenza». Nessun rinnovo delle cariche, questa volta, ma l'ordine del giorno è ugualmente molto nutrito.
L'ECATOMBE
Mancano all'appello centinaia e centinaia di pesci. L'alluvione con il conseguente ingrossamento del fiume e poi il ritiro delle acque ha causato la morte di molti esemplari e, oggi, i pescatori battono cassa presso i Comuni. «Abbiamo chiesto 20 mila euro per ciascuno Comune su cui insiste il nostro territorio di competenza, ovvero Ponte nelle Alpi, Belluno e Limana spiega Pizzico -, non abbiamo ancora avuto risposta ma siamo ottimisti. I soldi ci serviranno per il ripopolamento del Piave, in queste settimane di recuperi giornalieri ci siamo accorti come la popolazione sia di molto diminuita dopo l'evento meteo eccezionale».
LUCCIO E MARMORATA
Contestualmente è partita verso la Regione la richiesta di vietare la pesca del luccio e della marmorata per diversi mesi, per non mettere ulteriormente in difficoltà il difficile equilibrio nelle acque del fiume. I 60 mila euro, poi, serviranno anche per rifare la nursery delle Fontane di Nogarè, dopo i danni riportati dall'alluvione.
E' stato un anno difficile per la vita delle specie nelle acque del Piave, ma è stato anche un anno di grandi sorprese per i pescatori. Nelle settimane dell'attività di recupero dei pesci finiti nelle pozze dopo il ritiro dell'acqua, ci sono state almeno tre importanti scoperte. A dicembre è stata trovata una piccola tartaruga, poi fatta analizzare e classificata come Emys Orbicularis, specie autoctona ma mai vista prima nel capoluogo, più avvezza al Basso Feltrino e alla pianura. A questa sono seguite altri due ritrovamenti straordinari, quello di una lampreda, pesce simile all'anguilla scomparso nel Bellunese dagli anni Ottanta, e di una cubite anch'essa molto rara. «Sono dimostrazioni di come le acque siano tornate pulite spiega Pizzico -. Oggi parleremo anche della donazione di 250 euro fatta verso l'Unione italiana ittiosi, per sostenere la ricerca contro questa rara malattia».
Alessia Trentin
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci