Il Pd insiste con la cura del ferro: «ma il governo litiga sul treno»

Lunedì 21 Gennaio 2019
IL DIBATTITO POLITICO
BELLUNO Sviluppo e sostenibilità. Una parola sola per il Partito Democratico: treno. La galassia Dem ha sempre sostenuto la ferrovia come infrastruttura portante per il Bellunese. E continua a farlo. «È la ferrovia a garantire lo sviluppo del territorio, la sostenibilità ambientale dei trasporti, dell'economia e del turismo in provincia di Belluno e in tutta l'aerea delle Dolomiti» dice Ernesto Reolon, portavoce ad interim del Pd bellunese, che condanna le visioni infrastrutturali del governo penta-leghista. «Stanno affrontando la questione con superficialità - continua Reolon -. Il peggiore esempio della politica politicante».
LA CURA DEL FERRO
Ma sarà davvero il treno a risolvere i problemi storici del Bellunese? Puntualmente, nella provincia dolomitica si ripresentano i due grandi temi. Antitetici ovviamente: treno o autostrada? Il Pd non ha dubbi. «Il modello di sviluppo pensato dal Centrosinistra e dal Partito Democratico è inserito nel programma portato avanti dall'ex ministro Graziano Delrio e si chiama cura del ferro - dice Reolon -. Prevede il potenziamento della ferrovia attuale; infatti, sono arrivate le risorse per l'elettrificazione tra Conegliano e Belluno e tra Belluno e Castelfranco Veneto, di cui tutti possono vedere i cantieri in corso. Inoltre, prevede lo sbocco a nord e a ovest con i collegamenti tra Calalzo e Dobbiaco via Cortina, e tra Feltre e Primolano».
IL TRENO DELLE DOLOMITI
La previsione di continuare il binario a nord, da Calalzo a Cortina, si chiama Treno delle Dolomiti. Un'idea fantastica, ma ferma al palo. Un po' per l'incapacità di decidere del territorio, un po' perché si tratta di un'opera che rischia di essere impossibile. Il Pd però ci crede. «La progettazione del cosiddetto anello alto delle Dolomiti è stata finanziata con il Fondo Comuni Confinanti che ha stanziato 400mila euro per gli studi di fattibilità» dice il deputato Roger De Menech, che punta il dito contro la Regione Veneto. «Purtroppo sta insabbiando il progetto e dopo tre anni non registriamo alcun passo avanti». «Prima bloccano la ferrovia, poi ripropongono l'autostrada - incalza Reolon - dando tra l'altro vita a una polemica surreale tra partiti che hanno scelto di formare un governo insieme. Un esecutivo costituito da politici che da una parte non vogliono nessuna opera pubblica e dall'altra continuano a cambiare idee e obiettivi». «L'unico obiettivo - conclude Reolon - sembra quello di non fare nulla. Il risultato di tanti litigi e tanti ritardi sarà un bello zero tondo e, come spesso accade in questi casi, le ricadute saranno sui bellunesi».
Damiano Tormen
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci