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Giovedì 21 Marzo 2019
LA TAVOLA ROTONDA
«La cooperazione riveste un ruolo importante nel territorio, al quale è saldamente legata e che cerca di valorizzare con il proprio operato». Parole di Augusto Guerriero, presidente di Lattebusche, intervenuto ieri alla tavola rotonda organizzata da Confcooperative Belluno e Treviso per illustrare i dati dello studio realizzato tra il 2008 e il 2017 su un campione di 26 cooperative, e presentato nella sede della Camera di commercio a Treviso.
LA FOTOGRAFIA
I numeri espressi dal comparto sono importanti. Nel solo 2017 il settore agroalimentare cooperativo (che nelle due province raggruppa 11mila soci conferitori) ha realizzato ricavi vicini al miliardo di euro (per la precisione 945,2 milioni di euro nel 2017, contro 833,9 milioni di euro del 2016, con una crescita di +13,3%), di cui 640 milioni di euro di conferimenti per i soci (+15% rispetto al 2016), dando lavoro a 1.040 addetti, che salgono a circa 16mila se si considerano tutte le persone impiegate nelle diverse imprese agricole associate.
L'ANALISI
Commentando i risultati, il presidente interprovinciale di Confcooperative Belluno e Treviso, Valerio Cescon, ha messo in evidenza due aspetti che gli stanno particolarmente a cuore. «L'aver registrato risultati molto positivi, è per noi una grossa responsabilità e non deve comunque distrarci dall'obiettivo principale per il quale questa stessa ricerca è nata. Ossia, da un lato la volontà di Confcooperative di dare validi strumenti di analisi agli amministratori di imprese cooperative, che devono essere gestite bene da persone attente, competenti, appassionate, oneste. Dall'altro, la consapevolezza che un'impresa virtuosa può essere tale solo se opera in una logica di filiera e di sistema, come si è fatto ad esempio per il Prosecco».
BOLLICINE
E il boom del prosecco fa volare anche il settore agricolo cooperativo, perché in rialzo sono pure gli altri segmenti principali, anche se con ritmi decisamente meno esuberanti: il lattiero caseario si attesta a 188 milioni e l'ortofrutticolo a 130, con un aumento nell'arco del decennio rispettivamente di 43 e del 35,4 per cento. La cooperazione agroalimentare delle due province può contare dunque su 11.125 soci conferitori, ovvero le aziende agricole che ogni anno consegnano alla cooperativa tutta o una parte delle propria produzione.
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