IL CASO
BELLUNO Venti giorni senza via Miari. I cittadini iniziano a perdere

Sabato 17 Novembre 2018
IL CASO
BELLUNO Venti giorni senza via Miari. I cittadini iniziano a perdere la pazienza e chiedono spiegazioni al Comune, mentre un consigliere di opposizione presenta un'interrogazione a Palazzo Rosso. Ma l'assessore Biagio Giannone invita alla calma: «a breve interverremo».
LE PROTESTE
La chiusura della via che dalla rotonda del traforo di Col Cavalieri conduce al Ponte della Vittoria costeggiando a sinistra il Piave inizia a spazientire i cittadini. Dal 29, giorno della piena del fiume e della grande alluvione, la strada è stata interdetta al traffico per il pericolo di spostamenti di materiale in cima al versante. Lo stesso giorno era stato vietato il traffico anche lungo il ponte Bailey ma, mentre dopo poco quello è stato riaperto, via Miari resta bloccata. Per motivi di sicurezza, chiaro, ma la scomodità causata dal venir meno del passaggio spinge ora qualche cittadino a fare pressioni all'amministrazione. Raffaele Addamiano, consigliere di opposizione, sul tema ha presentato un'interrogazione ad hoc.
«Stabilito che, pur nella molteplicità e connessa complessità degli interventi da avviare per il pieno ripristino della condizione di normalità della circolazione stradale, è necessario intervenire anche in via Miari riflette il capogruppo di Obiettivo Belluno -, questo sia per motivi di fluidità della circolazione stradale, sia per venire incontro alle esigenze economiche delle attività commerciali affacciata sulla via, vorrei chiedere al sindaco Jacopo Massaro e all'assessore competente quali interventi sono previsti e entro quando verrà riaperta la strada».
L'ASSESSORE
Una data precisa ancora non c'è, chiaro, ma Giannone assicura come il Comune si stia occupando della questione. «Dopo la recente alluvione spiega è necessario verificare l'eventuale presenza di nuovo materiale superficiale che possa essere instabile e possa innescare principi di frana in occasione di future piogge, anche non consistenti. Questo lavoro sarà svolto da una squadra specializzata, che setaccerà il versante, asportando l'eventuale materiale; dopo di che, in base ai risultati del sopralluogo, si valuterà se attivare i sensori o meno. Abbiamo già reperito le risorse e interverremo a breve. Il primo obbiettivo deve essere quello dell'incolumità dei cittadini. In questi giorni di emergenza, abbiamo affrontato interventi gravi e complessi, ed ora possiamo concentrarci anche su questo tipo di lavori».
Alessia Trentin
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