I pescatori ormai a secco in guerra contro 100 impianti

Domenica 24 Settembre 2017
L'APPELLO AI BACINI
Circa 100 centraline già attive in provincia, grosso modo 100 le richieste di nuovi impianti depositate in Regione. Sul 10% di acqua ancora libera i re dell'idroelettrico si tuffano come mosche sul miele. A dire no a tanta speculazione ci sono anche i pescatori. In prima fila da diversi anni, accanto al comitato Acqua Bene Comune. Ad aprire le proteste sul territorio ieri sono stati loro. I pescatori dei bacini 8 e 6 che già da diversi giorni si erano dati appuntamento per sabato mattina allo sbarramento di Soverzene. Non a caso. Una manciata di persone, nulla di forte impatto, ma il messaggio è stato lanciato chiaramente, documentato con foto e lasciato sul posto con l'affissione di striscioni.
«Dopo Soverzene ci siamo spostati a Ponte nelle Alpi racconta Luigi Pizzico, presidente del bacino numero 8, sempre attivo a difesa del Piave -, ci siamo posizionati a fianco della rotonda con i nostri cartelli. Con noi c'era anche il sindaco Paolo Vendramini. Un cittadino è venuto a chiederci spiegazioni, abbiamo dato tutte le informazioni del caso, bisogna che tutti prendano coscienza del problema».
Tra acque sporche a causa degli svasi non annunciati, morie di pesci per il fango e per il livello troppo basso dei corsi, i pescatori hanno da tempo il dente avvelenato contro i predatori dei fiumi. «Il vero problema sono gli incentivi spiega Pizzico -. Se non ci fossero questi aiuti non sarebbe assolutamente conveniente produrre energia in questo modo, con impianti cosi piccoli poi. Una centralina costa al momento della sua costruzione e poi per la manutenzione, seppur minima, che vi deve essere fatta annualmente ma di fatto produce e dà profitto per almeno dieci anni. Che dire? Spero aderiscano alla campagna anche altri bacini di pesca».
Il Piave è lungo 220 chilometri e solo nel suo tratto iniziale, dalla sorgente al primo invaso ovvero per circa 28 chilometri, non è sfruttato come si legge nel dossier messo a punto da Acqua Bene Comune. Nel suo percorso conta 12 serbatoi artificiali, quelli di Comelico, Santa Caterina, Pieve di Cadore, Vodo, Valle, Pontesèi, Val Gallina, Fedàia, Càvia, Cencenighe, Mis e la Stua, due laghi naturali ampliati, Santa Croce e Alleghe, 200 chilometri di condotte e gallerie e circa 80 prese che afferiscono a 17 grandi centrali. Nei prossimi giorni verrà pubblicata online una mappa con segnate tutte le iniziative attivate contro gli incentivi in Italia. Perchè la campagna, si è visto già ieri, sta travalicando i confini provinciali.

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