«I lavoratori degli appalti? Dei fantasmi»

Mercoledì 24 Maggio 2017
BELLUNO - (dt) Sono tanti e sono fantasmi. Fanno le pulizie e rispondo al telefono, svolgono il servizio di vigilanza o quello della mensa. Sono i lavoratori degli appalti. Lavorano spesso per piccole cooperative, a fianco dei dipendenti delle grandi aziende (ma anche negli ospedali e nei Comuni). Il luogo di lavoro è lo stesso, il contratto invece no. E anche le garanzie sono completamente diverse. «Perché i lavoratori degli appalti non hanno quasi mai contrattazione integrativa e fino a qualche tempo fa restavano spesso senza qualche busta paga, nel momento in cui il committente cambiava l'appalto». Ecco perché la Cgil di Belluno ha avviato un osservatorio speciale. Per monitorare le situazioni degli appalti e provare dare garanzie ai lavoratori a partire dalla trasparenza. «A marzo il Governo ha ripristinato la responsabilità solidale degli appalti (quando un'impresa affida a un'altra impresa il compito di erogare un servizio con un contratto di appalto, la legge prevede particolari forme di tutela per i dipendenti coinvolti, ndr). Putroppo però c'è ancora molto da fare, perché non sappiamo quanti sono i lavoratori degli appalti, dove sono e che tipo di contratto hanno - dicono Alessandra Fontana (segretario provinciale Filt Cgil) e Mauro De Carli (segretario generale Cgil Belluno) -. Molto spesso vengono utilizzati contratti che non c'entrano niente con la mansione svolta. Ecco perché vogliamo monitorare tutte le fasi dell'appalto». L'osservatorio è già on line, sul sito della Cgil Belluno. Ma è in fieri: ogni volta che arrivano dati nuovi, vengono inseriti.

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci