I grillini dissidenti fondano il gruppo Belluno in comune

Mercoledì 21 Marzo 2018
IL DISSENSO
BELLUNO I grillini dissidenti fondano Belluno in comune. Sulle ceneri del gruppo cittadino del Movimento 5 stelle nasce l'associazione che punta a parlare di politica locale e vede nelle liste civiche il nuovo cambiamento. Preso atto dell'abbaglio, fatto dietro front rispetto alla nuova direzione presa dal Movimento pentastellato di Di Maio, gli ex grillini bellunesi hanno messo nel cassetto la tessera, messo da parte la delusione e si sono buttati in una nuova avventura. L'associazione ha già una pagina Facebook, quella del Movimento 5 Stelle Belluno a cui è stato cambiato il nome, ed è in procinto di registrarsi ufficialmente e di aprire un conto corrente per eventuali donazioni con cui sostenere le spese dell'attività. «Per ora siamo in sette spiega Stefano Messinese, candidato sindaco alle scorse amministrative del capoluogo -: io, Luca Salvioni, Giovanni Tessarolo, Denis Masoch, Antonia Faustini, Gianni Mellere e Raul Tezza. I dissidenti, in pratica. Quando abbiamo capito che l'aria cambiava una parte di noi nemmeno si è re-iscritta al Movimento, chi l'ha fatto ne ha preso poi le distanze». L'obiettivo è monitorare l'operato dei politici bellunesi tutti, nessuno escluso promette il mini manifesto del gruppo, e di organizzare momenti di confronto pubblico con cittadini e sindaci. «Stiamo preparando lo statuto ma abbiamo già in mente la prima serata da proporre prosegue Messinese - Vorremmo partire con un incontro a cui invitare i sindaci civici, per parlare di cambiamento. Del Bellunese ci sarà solo Jacopo Massaro, se accetta il nostro invito, perché per noi al momento è l'unico amministratore del territorio slegato davvero dai partiti e con un percorso proprio, l'unico in grado di incarnare il cambiamento anche se non quanto vorremmo».
LA QUESTIONE ELETTRODOTTO
Intanto, senza attendere il via ufficiale dell'associazione, il gruppo si è espresso in merito all'elettrodotto. Il suo giudizio sull'operato dei politici è critico. «Fino a pochi giorni fa tutti i candidati si erano espressi a sfavore dell'opera di Terna dichiarano - Oggi, all'indomani della notizia che il Ministero dell'Ambiente ha emesso il Decreto di compatibilità dando il via agli ultimi passaggi per la definitiva autorizzazione, quasi tutti tacciono. Meno il sindaco di Belluno. Come al solito la politica nostrana non ha saputo approfittare dei patiti ritardi infrastrutturali per riguadagnare il terreno perduto».
Alessia Trentin
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