«Gli accattoni? Ogni mese portano a casa 30mila euro»

Domenica 10 Dicembre 2017
«Gli accattoni? Ogni mese portano a casa 30mila euro»
NEL MIRINO
BELLUNO Dentro il cappello del mendicante e fuori da Belluno. «I soldi dati a chi accattona sono economia che se ne va dalla nostra città». Il consigliere Franco Roccon non molla. Dopo un'interrogazione presentata in Consiglio comunale mesi fa e dopo la risposta, a suo dire non soddisfacente, ricevuta dal primo cittadino, il capogruppo di Civiltà Bellunese ha deciso di fare da sé. Perché il business dei mendicanti proprio non gli va giù e il malumore verso chi chiede la questua con insistenza è diffuso tra i cittadini.Osservando il centro e sconfinando in periferia, Roccon si è fatto un'idea delle dimensioni del giro di denaro.
LE CIFRE IN SOLDONI
«Solo a Belluno sono mediamente 15 le persone giornalmente presenti spiega -, le quali raccolgono all'incirca 70 euro. Moltiplicando la cifra per 28 giorni si parla di circa 30 mila euro che ogni mese se ne vanno da Belluno. Sorridendo, con queste cifre, converrebbe organizzare un accattonaggio istituzionale ad opera dei nostri anziani per aiutarli a rimpinguare la loro bassa pensione!». A tanto, infatti, ammontano i proventi del gruppetto di zingari e stranieri che stanzia nel capoluogo, specialmente fuori dai supermercati, all'ingresso della scala mobile e nelle vie del centro. Qualcuno arriva ad entrare nei bar delle piazze, da dove viene sistematicamente cacciato da camerieri e proprietari.
L'EVASIONE
«Questi guadagni sono tutti a nero - prosegue Rocon -. E' un economia che se ne va da Belluno in modo organizzato visto che i soggetti che incontriamo, con fare da pietismo, fanno presumibilmente parte di un'organizzazione dedita all'accattonaggio; vengono scaricati al mattino nelle varie zone della città e raccolti la sera. Bottino compreso. Accattonare e disturbare di continuo negozianti, passanti ed anziani, è sempre meglio che lavorare. Sono in arrivo le festività natalizie e il fenomeno, purtroppo, aumenterà».
IL TIMORE
A preoccupare il consigliere è sopratutto l'organizzazione malavitosa dietro questa rete di accattonaggio, ed è stato questo a spingerlo a presentare un'interrogazione al sindaco. Ma la risposta ottenuta dal primo cittadino nel Consiglio comunale di novembre è stata poco risolutiva, secondo Roccon. Massaro, in sostanza, ha fatto sapere al consigliere come l'amministrazione stia monitorando il fenomeno in collaborazione con le forze di polizia, ma niente di più. Far rispettare il Regolamento di polizia urbana che all'articolo 19 fornisce indicazioni in merito sembra non essere facile. Le multe previste per chi viene pizzicato ad allungare la mano o il berretto nei luoghi vietati, come vicino alle chiese e sotto i portici, variano da 50 a 500 euro ma la mancanza di fissa dimora e di reddito di queste persone rende spesse volte difficile o impossibile ottenere il pagamento.
Alessia Trentin
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