FURTI A RAFFICA
BELLUNO Il parroco è in ospedale, ladri ne approfittano

Mercoledì 21 Novembre 2018
FURTI A RAFFICA
BELLUNO Il parroco è in ospedale, ladri ne approfittano e gli entrano in casa. Hanno sfondato la porta del terrazzino della canonica, non riuscendo ad entrare dall'ingresso principale, quindi sono scesi al piano terra e hanno frugato tra gli effetti personali custoditi nell'ufficio. Don Gino, prete di Cusighe ancora ricoverato, l'ha saputo dai suoi parrocchiani, della visita dei topi d'appartamento alla sua piccola abitazione adiacente la chiesa. È accaduto nella notte tra il 28 e il 29 ottobre, nel pieno della violenta tempesta.
IL SACERDOTE
Non si sa quanti siano stati i malviventi, ma è verosimile che uno abbia fatto da palo e un secondo abbia trafficato con i serramenti per riuscire a guadagnare l'interno dell'appartamento. Tutto questo armeggiare, comunque, ha portato ad un misero bottino: una collanina con un crocifisso da una decina di euro. Per Don Gino ha però significato la sottrazione di un bene dal grande valore affettivo. «Me l'avevano regalata persone di Sedico, oggi hanno sessant'anni ma allora erano ragazzi racconta dal suo letto d'ospedale -, era un caro ricordo di quando ero cappellano. Il valore è modesto, al massimo 10 euro, ma per me significava molto. Non ho sporto denuncia perché è stata una ragazzata e ho deciso di lasciar perdere. Non meritano pubblicità». Nell'ufficio del religioso c'erano anche un pc e una macchina fotografica, ma i ladri si sono limitati a sottrarre il monile, forse ritenendolo di grande pregio. Non era la prima volta. Meno di un anno fa qualcuno aveva rubato la cassetta delle offerte dalla chiesa frazionale e vetri sfondati e serrature forzate sono stati per anni l'incubo dei parrocchiani e di chi lasciava l'auto nel piccolo piazzale davanti alla chiesa. Mamme e papà dei piccoli dell'asilo lì vicino, per esempio, più volte si sono trovati senza più la borsa o il portafoglio, sottratti dall'abitacolo nei pochi minuti spesi per andare a recuperare il figlio alla scuola materna.
IL NUOVO RAID
Lunedì è ricapitato, questa volta in via Dassi, questa volta doppio. Due appartamenti sono stati visitati dai ladri tra le 18 e le 19.30. Uno di questi si trova al piano terra di un piccolo edificio abitato anche dal consigliere comunale di opposizione Francesco Pingitore; il capogruppo del Patto Belluno Dolomiti si trovava in casa, ma non ha sentito nulla. Sono stati sottratti collane e anelli d'oro. «Ho visto di persona la forzatura alla finestra effettuata con un piede di porco racconta -. Questi malviventi controllano le loro prede per bene, prima di entrare in azione. Hanno colpito la casa del prete, assente da settimane, e anche il mio vicino di casa che in quel momento non c'era. Il mio rammarico, oggi, è quello di non aver sentito nessun rumore, pur trovandomi in casa, e quindi di non essere stato in nessun modo utile». Prima o dopo il condominio di Pingitore, i ladri si sono rivolti verso un'altra abitazione di via Dassi, riuscendo anche lì a penetrare in casa.
LA SICUREZZA
Sempre lunedì il raid ha coinvolto anche Cavarzano, un'abitazione di via Cesa, mentre sabato scorso sono stati gli abitanti di Visome a finire nel mirino dei malviventi. In tutti i casi sono intervenuti i carabinieri del Radiomobile e, al momento, ci sono indagini in corso. Insomma, come ciclicamente accade, le scorribande sono ricominciate. I cittadini sono avvisati. «Attendiamo il pacchetto sicurezza del Governo commenta Pingitore -, dopo di che io e gli altri consiglieri di minoranza chiederemo a gran voce la vigilanza di prossimità e siamo pronti a scendere in strada per la sorveglianza dei quartieri da parte degli stessi cittadini. È ora di dire basta al buonismo».
Alessia Trentin
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