Frutteti bruciati dal gelo: agricoltura in ginocchio

Lunedì 24 Aprile 2017
Frutteti bruciati dal gelo: agricoltura in ginocchio
Prima la siccità, poi il gelo: l'agricoltura bellunese è in ginocchio. La semina delle settimane scorse è stata distrutta dall'ondata di freddo anomalo degli ultimi giorni. I vigneti della Valbelluna rischiano di dover salutare senza neppure un acino d'uva l'annata 2017. Mentre per gli alberi da frutto ci sono ben poche di speranze di vedere qualche mela, pera, albicocca o altro per la prossima estate. Insomma, un bollettino da guerra per il mondo agricolo. E se non dovesse piovere a breve, anche le altre colture e i pascoli montani potrebbero essere in fortissima crisi. Tutta colpa del freddo. Il gelo anomalo dei giorni scorsi ha sorpreso fiori e gemme. Usciti allo scoperto grazie alle temperature tiepide della settimana di Pasqua, i fiori degli alberi da frutto sono stati freddati (nel vero senso della parola).
«E in molti casi sono caduti dalla pianta prima ancora di essere impollinati - dice Silvano Dal Paos, presidente di Coldiretti Belluno -. Il freddo poi è stato gravissimo per i pochi vigneti che abbiamo in Valbelluna e nel Feltrino. Soprattutto nelle valli all'ombra, abbiamo ettari ed ettari di vigneti bruciati dalle brinate».
Le temperature registrate negli ultimi giorni testimoniano di un freddo tipico di febbraio, non certo di fine aprile. A Belluno, tra mercoledì e sabato, le minime non hanno mai passato gli 0°C. Tra Sospirolo e Santa Giustina di notte si è arrivati al massimo a +2°C. Stesso discorso per Feltre, dove le minime sono oscillate tra -0,7°C e +1,7°C. Troppo freddo per le gemme e i fiori. «Chi aveva seminato prima di Pasqua dovrà arare nuovamente il terreno e riseminare daccapo - continua Dal Paos -. Perché le sementi che erano germinate sono state prese alla sprovvista dal freddo. E anche la coltivazione dei piccoli frutti ha subito danni grossi, seppur a macchia di leopardo». I danni? «Impossibile fare una stima in questo momento - dice Dal Paos -. Stiamo raccogliendo i dati in questi giorni. È necessario però che gli agricoltori comincino ad assicurarsi: ormai il clima è cambiato anche da noi e Belluno non è più un'isola felice». L'esempio? La pioggia. Di solito non manca mai nel Bellunese; quest'anno invece sembra maledetto: non piove da novembre (eccezion fatta per qualche debole precipitazione tra febbraio e marzo). «Ormai il cotico erboso è secco - conclude Dal Paos -. Se non pioverà a breve, sarà compromessa la stagione dell'alpeggio».

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