FELTRE
Il futuro del mondo del Palio di Feltre si decide in questi giorni. Di

Lunedì 22 Gennaio 2018
FELTRE
Il futuro del mondo del Palio di Feltre si decide in questi giorni. Di ieri le novità Port'Oria e Sbandieratori.
SBANDIERATORI
Lucrezia Moz è la nuova presidente del Gruppo Sbandieratori Città di Feltre. Il nome è emerso dopo la votazione d venerdì scorso e la riunione tenutasi ieri pomeriggio. «Ho iniziato nel quartiere Castello ed essere arrivata al Gruppo per me è una soddisfazione perché mi ha dato la possibilità di conoscere un mondo molto ampio che va al di là di Feltre, mi ha permesso di stringere amicizie e proprio sul piano del rapporto umano dà tanto. Essere presidente mi crea un po' di ansia, ma le testimonianze di stima arrivate dai consiglieri uscenti e la loro disponibilità mi offrono anche serenità». Il nuovo consiglio: Maria Soppelsa vicepresidente e delega alle relazioni esterne (consiglieri); Eugenio Tamburrino e Irene Zannol (provibiri); Giuseppe Fontanive, Stefano Antonetti e Michele Campigotto (revisori dei conti); Jhonny Isotton responsabile sede e delega ai rapporti interni del gruppo, Alessandro Cecchin coordinatore atleti, Debora De Boni segreteria e tesoreria.
PORT'ORIA
Port'Oria a un passo dal nuovo consiglio direttivo. Si sono svolte ieri le votazioni per il rinnovo delle cariche e il risultato delle urne è stato quantomeno una sorpresa per Marco Hubert Campigotto, presidente uscente: «Contro ogni previsione - spiega - sono stati votati dei portoriani che non si erano candidati. Adesso si tratta di sentire la disponibilità di ognuno e valutare se si creerà un nuovo consiglio». Le aspettative della vigilia erano diverse perché le candidature erano andate deserte e all'orizzonte si prospettava la possibilità di un congelamento dell'associazione. «Manteniamo la speranza - prosegue Campigotto - che queste persone accettino l'incarico che i portoriani hanno dato loro. In caso contrario né i portoriani né i feltrini mi ritengano il capro espiatorio di questo momento di difficoltà». E prosegue: «Nessun litigio, discussione o problema economico, semplicemente sentiamo una carenza di forze e di persone che hanno voglia di mettersi in gioco. Se molti di noi, che oggi hanno 30, 40 o 50 anni, hanno un buon ricordo del quartiere è perché da giovani hanno svolto delle attività con il quartiere. Ad aiutarli in questo sono stati degli adulti che hanno investito del tempo e si sono messi in gioco. Quei ragazzi adesso sono cresciuti e credo possano dedicarsi ai giovani per le stesse attività».
Daniele Mammani
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