Export a rallentatore: in calo anche l'occhiale

Mercoledì 22 Marzo 2017
L'export segna il passo. Il made in Belluno rallenta: continua a crescere, ma ad un ritmo completamente diverso rispetto a quello degli ultimi anni. È il quadro fornito dal report della Camera di Commercio Belluno-Treviso. Nel 2016 le esportazioni dei prodotti bellunesi sono aumentate del 2,6% (contro una media nazionale che si ferma al +1,2% e regionale +1,3%). Il confronto con gli anni precedenti però è inequivocabile (+11,6% nel 2015 e +9,1% nel 2014). E racconta di un processo di rallentamento che ha condotto a una stabilizzazione del mercato.
La decelerazione è stata generalizzata, ma assai più intensa per i movimenti extraeuropei. Se le vendite manifatturiere nel mercato comunitario passano dal +9,8% del 2015 al +4,2%, frenano decisamente gli scambi con il resto del mondo: le esportazioni passano dal +13% del 2015 al +1,1% del 2016. Rallenta anche l'occhiale. Il settore (che rappresenta oltre due terzi dell'export provinciale) deve accontentarsi di un incremento dell'1,7% (contro il +12,5% del 2015). Tengono bene invece gli altri beni del manifatturiero bellunese. Tanto da far registrare risultati superiori al dato medio (+4,9%, contro il +9,0% del 2015). Per quanto riguarda i macchinari, che pesano per il 10% sulle esportazioni complessive, la variazione di fine anno 2016 risulta pari al +3,3%, comunque in decelerazione rispetto all'analogo periodo del 2015 (+9,8%), ma con performance positive sia all'interno dell'Unione Europea (+3,8%) che nei Paesi extra-Ue (+2,1%). Cresce a due cifre, anche se a un ritmo inferiore rispetto all'anno precedente, il settore dei prodotti in gomma e plastica (+12,1%). Risultati positivi si sono avuti anche per l'elettronica, apparecchi medicali e di misurazione (+4,2%) e per le altre apparecchiature elettriche (+5,1%) entrambi settori in miglioramento rispetto all'anno precedente (rispettivamente +2,1% e +3,6%). Tra i primi dieci settori solo due quelli in rosso: la metallurgia (-11,3%, contro il +21,0% dell'anno precedente) e la carpenteria metallica (-8,0%, contro il +3,2%) per il deciso calo della domanda da parte della Germania.

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