«Era alla guida ubriaco»: odissea giudiziaria di 7 anni

Lunedì 19 Febbraio 2018
LA VALLE AGORDINA
Il motociclo regolarmente parcheggiato a lato strada e lui soccorso in un luogo che i paramedici dell'ambulanza non sono riusciti a precisare. Non c'è la prova, insomma, che Luigi Valcozzena, fosse effettivamente alla guida dello scooter. E per questo l'uomo, con il suo difensore Giuseppe Triolo, è voluto andare fino in Cassazione per dimostrare di avere ragione. Alla fine è intervenuta la prescrizione, ma il risultato è stato ugualmente una vittoria. Con sentenza pronunciata dalla Suprema corte nella udienza che si è tenuta a Roma si legge: «Annulla senza rinvio la sentenza impugnata perché il reato è estinto per prescrizione». È terminata così un'odissea lunga 7 anni. Prima il processo in Tribunale a Belluno, in cui l'agordino era stato imputato dell'ipotesi più grave di guida in stato di ebbrezza, quella che comprendeva anche il conseguente incidente, oltre all'alcolemia fuorilegge. Aveva un tasso superiore a 2 grammi di alcol per litro di sangue.
Per la difesa dell'imputato si era «dedotto che vi fosse stato un incidente dall'aver rinvenuto il motociclo parcheggiato sul lato della strada in assenza di segni di incidente stradale». Inoltre ci sarebbe stato al pronto soccorso un «prelievo ematico illegittimo» e per questo la prova non poteva in realtà essere utilizzata. Il fatto però era avvenuto il 10 settembre a La Valle Agordina: era ormai prescritto. A quel punto la Corte ha annullato la sentenza e l'odissea dell'agordino è terminata.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci