Emergenza-lupi: un vademecum per capire come affrontarli

Martedì 19 Giugno 2018
Emergenza-lupi: un vademecum per capire come affrontarli
IL VERTICE
BELLUNO Lupo e sicurezza: la prefettura invita tutti attorno ad un tavolo. Erano 25 i Comuni convocati ieri mattina per la riunione tecnica incentrata sul grande carnivoro e la sua convivenza con l'uomo, ma la gran parte non si sono presentati. I pochi riunitisi a Palazzo dei Rettori hanno messo sul piatto proposte. «Abbiamo invitato tutti i territori interessati dalla presenza del lupo spiega il capo di Gabinetto Andrea Celsi -, insieme alla polizia provinciale e ad altri soggetti coinvolti».
L'INCONTRO
Dalla Valbelluna a Livinallongo del Col di Lana, i territori sollecitati ad un vis a vis sono stati venticinque. Diversi hanno mandato assessori e consiglieri, per il Cadore c'era l'Unione Montana, per Belluno l'assessore all'ambiente Stefania Ganz, per Limana il consigliere Moreno Gioli e per Livinallongo il sindaco Leandro Grones, per citare qualcuno dei presenti. Si sono visti anche rappresentanti della polizia provinciale e il colonello Isidoro Furlan dei carabinieri forestali. «Noi ci occupiamo dell'incolumità pubblica - ha spiegato a margine dell'incontro Celsi -, non delle ripercussioni sugli allevatori, non è competenza della prefettura quella. Il tavolo è nato su specifica richiesta del sindaco Grones e per nostro interesse a fare il punto con il territorio». E' stato il primo di una serie di incontri, quello di ieri mattina. Il primo cittadino di Livinallongo non ha mai fatto segreto del suo timore per la presenza del grande carnivoro sul territorio e per la sua eccessiva confidenza con le zone abitate, testimoniata da foto e video che lo stesso sindaco ha diffuso lo scorso inverno. «Sulla questione sicurezza ci eravamo già mossi in prima persona ha proseguito Celsi -, interessando il Ministero dell'Ambiente il quale ci ha rassicurato su questo fronte, perché dal secondo dopo guerra non si sono più verificate aggressioni all'uomo. Occorre dirlo alla popolazione e veicolare un'informazione corretta, senza allarmismi».
LE PROPOSTE
Dal tavolo scaturirà una sorta di vademecum su cosa fare in caso di contatto, a pochi metri di distanza, con il lupo e opuscoli informativi per capire l'animale e il suo comportamento. «Vogliamo elaborare strategie di convivenza le parole del capo di gabinetto -, partendo però da dati oggettivi offertici dagli esperti«. Ieri, attorno al tavolo, ne sono girati parecchi di dati. I branchi risultano essere ancora tre con una ventina di esemplari in tutto e una di queste coppie ora sembrerebbe in procinto di allargare la famiglia. Gli esemplari nati la scorsa estate, poi, potrebbero andare in dispersione conquistando nuovi territori all'interno della provincia o fuori.
FUORI DAL CORO
Una delle proposte è arrivata dall'assessore all'ambiente del Comune capoluogo Stefania Ganz. «Il lupo non è pericoloso per l'uomo ma così come i cervi e i cinghiali non va avvicinato per una carezza le sue parole , è bene tenerlo a debita distanza perché come tutti i selvatici è imprevedibile. Da qui l'idea di apporre cartelli informativi nelle zone frequentate da questi animali, mi viene in mente il Nevegal. In questi pannelli ci potrebbero essere scritte informazioni di base sul lupo e poi informazioni pratiche su cosa fare se ci si trova a pochi metri da un esemplare. Qualche consiglio? Fare rumore e cercare di allontanarlo lanciando una pietra a qualche metro da lui, per spaventarlo. Si potrebbero creare i testi in collaborazione con la polizia provinciale. Serve una comunicazione omogenea per tutto il territorio». Il tavolo avviato ieri servirà proprio a decidere questo.
Alessia Trentin
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