Due mesi per decidere sulla competenza del giudice

Giovedì 23 Febbraio 2017
BELLUNO - Nessuna decisione ieri in Tribunale nella prima udienza sulla questione delle scale mobili di Lambioi vietate ai cani guida. Archiviata l'inchiesta penale, i non vedenti con l'ex vicepresidente dell'Unione ciechi di Belluno Simona Zanella, infatti non si erano dati per vinti. Hanno proceduto infatti in sede civile, chiamando in causa il Comune e la Bellunum srl. Ieri mattina c'era la prima udienza in cui l'avvocato del Comune, Paolo Vignola, ha sollevato la questione dell'incompetenza del giudice civile e anche per territorio. La questione infatti andrebbe, secondo quando sostenuto, affrontata al Tar, Tribunale amministrativo regionale. Per quanto riguarda la questione territoriale invece, i casi di discriminazione, si discutono dove risiedono le vittime. Il giudice si è riservato e tutto è stato rinviato ai prossimi mesi.
Undici disabili che hanno fatto causa chiedono di dichiarare le condotte perpetrate dall'ente e dalla società «discriminatorie» e la cessazione immediata di tale trattamento (richiamando l'articolo 2 della legge 67 del 2006 che ordina la parità di trattamento delle persone disabili). I non vedenti non sono solo bellunesi, ma anche feltrini, trevigiani, veneziani e bolzanini. Comune e Bellunum in solido sono chiamati a risarcire 2500 euro per ciascun ricorrente per un totale di 22mila 500 euro.

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